DOCUMENTO DEGLI INSEGNANTI DEL LICEO TASSO DI ROMA
Sentiamo l'esigenza di
chiarire chi siamo perché le grandi trasformazioni della
scuola sono avvenute e continuano ad avvenire senza il riconoscimento
della nostra identità professionale e della specificità
del nostro lavoro, oscillando tra una posizione che rende il lavoro
impiegatizio o all'opposto una missione.
Siamo mediatori di conoscenze: questo lavoro, che qualcuno ritiene
computabile nelle 18-24 ore di cattedra, si nutre continuamente
di elaborazione, studio, ricerca, che ad altre professioni intellettuali
sono riconosciuti.
Il nostro lavoro si sostanzia in una relazione particolarissima,
affettiva, psicologica, intellettuale, che va molto oltre l'interazione
culturale e anzi la rende possibile.
L'unicità di questa professione e l'assenza di una precisa
teoria di riferimento sulla valutazione del lavoro intellettuale
rendono difficile la misurazione dell'attività svolta,
su cui peraltro solo la categoria dei docenti dovrebbe essere
chiamata a individuare criteri e mezzi. Per questi motivi è
tanto più intempestivo ed inopportuno che la definizione
di un eventuale codice deontologico della categoria venga affidata
a una commissione non espressa dai docenti stessi. Noi pensiamo
che la scuola debba garantire accoglienza alle differenze di ogni
tipo (sesso, identità sessuale e di genere, razza, religione,
ideologia, classe sociale, mezzi culturali, fasi di crescita,
handicap, problemi psicologici);
che debba aprirsi nell'insegnamento al pluralismo delle culture
esistenti, nel rispetto dei principi costituzionali e della Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo approvata dall'ONU il 10/12/1948,
a partire dalla consapevolezza esplicitata della posizione storico-esistenziale,
etica e ideologica dell'insegnante;
che debba educare all'esercizio della ragione critica. Difendiamo
la scuola pubblica come unica istituzione capace di garantire
l'attuazione concreta dell'insieme dei valori espressi, il diritto
di tutti alla formazione culturale di base con obbligo scolastico
di almeno dieci anni, la nostra identità professionale.
Pur condividendo la necessità di riforme in sintonia con
le esigenze della società attuale, non condividiamo affatto
la direzione degli interventi di politica scolastica degli ultimi
anni. In particolare,
le scelte che stanno progressivamente trasformando la fisionomia
di un'istituzione civile deputata alla formazione critica del
cittadino in un modello aziendale, che modifica i rapporti nella
scuola da collaborativi e paritari in gerarchici e verticistici
e che tende a fornire un prodotto culturale esclusivamente funzionale
al consumo immediato del mercato;
la parità tra scuola pubblica e scuola privata, sia per
gli oneri attribuiti allo Stato sia per la sottrazione di risorse
al servizio pubblica, parità di cui sono recente testimonianza
l'equiparazione dei punteggi acquisiti nella scuola privata e
in quella pubblica e la proposta di abolizione dei commissari
esterni negli esami di Stato;
l'anticipazione della scelta di indirizzo a 11 anni con separazione
di fatto tra l'avvio al mondo del lavoro e gli studi superiori.
Comunicato stampa Puntuali,
alla ripresa dell'attività scolastica, si sono riuniti
al Liceo Tasso gli insegnanti in assemblea. All'ordine del giorno
la ripresa delle iniziative di lotta alla controriforma Moratti.
Si è discusso sulle forme di protesta volte a bloccare
l'attuazione del nuovo esame-farsa di maturità e sull'organizzazione
di una presenza forte, unitaria ed autonoma del mondo della scuola
alla manifestazione nazionale indetta da CGIL, CISL, UIL per il
15 febbraio, con piena visibilità di parole d'ordine e
obiettivi specifici.
Si è deciso, come prima iniziativa, di coinvolgere studenti
e famiglie, attraverso un'opera di informazione, con documenti
da presentare in assemblee pomeridiane da convocare contemporaneamente
in tutte le scuole il 13 febbraio, in vista dello sciopero. Occorre
organizzare l'opposizione della società civile a ogni provvedimento
che si muove nella direzione dell'abolizione del valore legale
del titolo di studio, e dell'abbassamento della qualità
dell'istruzione per tutti.
Si è anche convenuto di sollecitare prese di posizione
da parte della componente universitaria e degli intellettuali.
Le commissioni operative si sono date appuntamento il giorno lunedì
14 gennaio (ore 15) per curare in ogni aspetto la mobilitazione
e il coinvolgimento del maggior numero possibile di scuole. In
questa sede verrà stilato un manifesto del movimento da
presentare nella prossima assemblea generale del 22 gennaio 2002
alle ore 15 nell'aula magna del Liceo Tasso.
insegnanti in assemblea Roma, 7 gennaio 2002
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