CSOA GABRIO - CINE DROP OUT

torna alla rassegna "America oggi"

Aggiornamenti relativi al Cine Drop Out.

Domenica prossima 18 febbraio 2001 la proiezione de "La II guerra civile americana" di Joe Dante sara' preceduta dalla proiezione del documentario "Los Angeles: no justice no peace".

La rassegna proseguira' poi domenica 25 febbraio con il film di Spike Lee "Clockers"

Il mese di marzo sara' dedicato a un breve tributo a Gian Maria Volonte', mentre da Aprile (a Manitu' piacendo) partiremo con un impegnativa rassegna dedicata alle sostanze stupefacenti e al relativo uso o abuso, all'antiproibizionismo e agli stati alterati di coscienza.

A seguire i sommari dei prossimi film:

DOMENICA 18 FEBBRAIO

"Los Angeles. No Justice, no peace"

Si tratta di un video risalente al 1992, distribuito da Il Manifesto, che tratta della rivolta che
infiammo' la "citta' di quarzo" tra il 29 aprile e il 2 maggio del 1992. I disordini, che causarono una cinquantina di morti e danni incalcolabili, scoppiarono nel ghetto di South Central (dilagando poi fino a lambire Beverly Hills) subito dopo l'annuncio che i 4 poliziotti bianchi processati per il selvaggio pestaggio ai danni dell'automobilista nero Rodney King erano stati prosciolti da ogni accusa.
A parte le immagini della rivolta, il documentario analizza le conseguenze delle politiche di disinvestimento sociale inaugurate da Reagan e poi proseguite da Bush sulla convivenza tra le diverse comunita' nella metropoli californiana.

A seguire:

LA SECONDA GUERRA CIVILE AMERICANA (The Second Civil War, USA 1997, 100')

Regia di Joe Dante

Autore di pellicole di culto, come L'ululato (1981), Gremlins (1984) e piu' recentemente Small soldiers, Joe Dante, formatosi guarda caso nella scuderia di Roger Corman, e' un autore sovversivo con il chiodo fisso della contromanipolazione della storia americana contemporanea.
Ne' La Seconda Guerra Civile americana gli USA sono assediati da migranti provenienti da ogni angolo del pianeta. Il governatore dell'Idaho, in un sussulto nazionalistico, decide di chiudere le fontiere dello Stato, proprio mentre sopraggiunge un aereo carico di orfani pakistani che chiedono asilo. La Casa Bianca ordina la riapertura; in caso contrario, allo scadere di un termine calcolato in modo da non interferire con la soap opera del momento, e' previsto l'intervento delle truppe federali.
Il film e' intriso di satira feroce e disseminato di esilaranti parodie del potere politico e mediatico: i profughi pakistani vengono usati come cuscinetto umano tra le truppe federali e la guardia nazionale dello Stato ribelle; il Presidente degli USA non riunisce il suo gabinetto ma si fa' consigliare dal maggior lobbista del paese, il governatore e' fuori di testa perche' e' stato piantato dall'amante chicana; la TV amplifica la crisi e la diffonde; le comunita' etniche residenti contrattano favori politici in cambio dell'appoggio ai contendenti... ma Joe Dante avverte: fatti che possono sembrare solo assurdi o grotteschi possono, nel loro sviluppo, tracimare nell'incubo. La Seconda Guerra Civile americana esplode davvero e in tutto il suo orrore. Ed e' una follia sinistramente verosimile.

DOMENICA 25 FEBBRAIO

CLOCKERS(Usa, 1995)

Regia: Spike Lee

Interpreti: Mekhi Phifer, Harvey Keitel, John Turturro, Delroy Lindo, Isaiah Washington.

Adattando il romanzo omonimo di Richard Price, con "Clockers" Spike Lee affronta ancora una volta due temi centrali di tutta la sua produzione: la difficile convivenza e l'impossibile integrazione tra la comunità nera e quella dei bianchi e, ancor più importante, la mancanza di unità fra gli stessi neri, insidiati dalle contraddizioni interne e assediati dal degrado dovuto principalmente alle politiche anti sociali del decennio Reagan - Bush.
A differenza del romanzo da cui e' tratto, incentrato sulla figura di un poliziotto bianco impegnato ad indagare all'interno del ghetto, Lee sceglie invece il punto di vista di Strike, sedicenne spacciatore di strada (clocker, in slang) tormentato dall'ulcera e dalla coscienza, che non ha mai messo il naso fuori dal quartiere ma sogna di fuggire (guarda caso e'
appassionato di treni, anche se non c'e' mai salito).
La struttura del "police procedural" (film che, partendo da un omicidio, ne segue le indagini e la soluzione), viene usata efficacemente da Lee per trattare i temi tipici del suo cinema e descriverci l'ambiente, forse il vero protagonista del film, in cui si muovono i personaggi: il ghetto, luogo di estrema degradazione umana, teatro di continui scontri e conflitti tra i suoi abitanti, in cui la legge è stabilita da chi organizza la distribuzione del crack.
Inoltre, un'accusa che traspare chiaramente dall'evolversi della vicenda è quella che il regista
muove nei confronti delle leggi americane, che permettono a chiunque di procurarsi un'arma da fuoco, contribuendo direttamente a mantenere il clima da far west in cui vivono i protagonisti della storia.

(da una recensione di Luca Tondelli, Ass. Effetto Notte)

"Un noir corale, che inizia come un documentario sulla vita di strada e diventa pamphlet della cultura nera, affresco realista, melodramma visionario e thriller."

(Mereghetti)

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