Da Piazzale Loreto a Montecitorio
Evoluzione della destra in Italia
a cura delle compagne e dei compagni de La Strada



Le tesi di Rauti al congresso del Partito del 1977
IL FASClSTA ERETlCO



Pino Rauti


.......... La proposta politica di Rauti - riassumibile in un mélange di elementi della tradizione di “fascismo-movimento" e della Nouvelle droite - è particolarmente innovativa in quanto il partito deve abbandonare ogni riferimento alla "destra" (poiché, sl sostiene, il fascismo non era un movimento conservatore) per collocarsi sulla sinistra e attrarre l'elettorato comunista. Inoltre gli "pseudo-valori" della civiltà occidentale americanizzata - agnosticismo, materialismo, edonismo, egoismo e consumismo - costituiscono il vero nemico di una concezione spirituale della vita e dell'uomo: al falso egualitarismo e all'omogeneizzazione di massa vengono contrapposti il senso di appartenenza e l'esaltazione delle differenze, rifiutando però ogni tentazione xenofoba o razzista.
.......... All’XI Congresso del Movimento sociale (Roma, 14-16 gennaio 1977) Rauti si fa interprete delle istanze di rinnovamento che porteranno il MSI a proporsi come partito "della protesta popolare", dimostrando una aperta insofferenza per gli schieramenti contrapposti del passato e promuovendo un inedito "fascismo di sinistra". "L'anticomunismo non può essere fondato su motivi nazionali morali e politici; oggi, e senza dubbio per qualche tempo ancora, il comunismo appare integrato nel sistema in una curiosa simbiosi di marxismo-neocapitalismo sicché le precedenti contrapposizioni sono divenute scarsamente credibili mentre ogni giorno di più appare evidente la diserzione comunista dagli spalti rivoluzionari e persino dagli spazi della protesta. Ciò significa che l'attacco da destra (...) non deve essere più il tradizionale attacco frontale in termini nazionali e morali (...) deve assumere il suo risvolto sociale, protestatario, d’alternativa". Durante la breve segreteria Rauti, la tradizionale cultura politica missina, autoritaria, conservatrice e piccolo borghese, ispirata al "fascismo-regime", viene emarginata a favore di una cultura anticapitalista, antioccidentale e sinistrorsa nella quale si ritrovano elementi del "fascismo-movimento" e nuove acquisizioni, quali la tolleranza e la plausibilità delle differenze. Grazie a queste innovazioni culturali il MSI, contrariamente ad altri partiti della estrema destra europea rifiuta decisamente il razzismo (anche se alcune frange giovanili indulgono ad atteggiamenti ostili soprattutto nei confronti degli ebrei). A ogni modo, nonostante la peculiarità di queste riflessioni, i cardini teorici della liberaldemocrazia continuano a essere chiaramente rifiutati in quanto costituiscono "il portato nefasto della rivoluzione francese". ......

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A cura del Centro Sociale La Strada............Ultimo aggiornamento 27/12/1996