Da Piazzale Loreto a Montecitorio
Evoluzione della destra in Italia
a cura delle compagne e dei compagni de La Strada


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Con Tangentopoli e il crollo DC, la destra fa saltare il banco ed entra al governo.


.......... La seconda fase della ripresa missina si sviluppa a partire dall'imprevisto e clamoroso risultato delle amministrative nel novembre 1993 quando il partito elegge 19 sindaci e arriva al ballottaggio in numerose altre città, tra cui Roma e Napoli. Già nelle amministrative parziali di giugno il MSI era riuscito a eleggere ben 14 sindaci in città con oltre 15.000 abitanti. Ma il risultato che lo porta d'impeto alla ribalta nazionale è quello dello scontro per la poltrona di sindaco a Roma e Napoli dove, pur sconfitti, i due candidati missini, il segretario Gianfranco Fini, a Roma, e la nipote del Duce, Alessandra Mussolini, a Napoli, ottengono rispettivamente il 46. 9 e il 44.4 per cento. Grazie a questo successo il MSI non è più un'entità trascurabile nel calcolo delle possibili alleanze per le elezioni con il sistema maggioritario. Tuttavia, permane nei suoi confronti, da parte di tutti i partiti tradizionali (Lega nord inclusa), una profonda diffidenza. Lo stato di stallo viene superato solo in virtù di un vero rivoluzionamento nel panorama politico. L'entrata in scena di un nuovo attore politico, come il movimento di Silvio Berlusconi, sblocca la situazione fornendo una legittimazione esplicita, piena e senza alcuna remora al partito di Fini. In tal modo, per la prima volta, il MSI diviene un potenziale partner per un accordo elettorale che si concretizza con le liste del "buongoverno" presentate congiuntamente al centro-sud da Forza Italia e Alleanza nazionale (la sigla adottata dal MSI per presentarsi alle urne). In vista delle elezioni del marzo 1994 il MSI capitalizza il successo alle amministrative del novembre: viene lanciata con enfasi la proposta di Alleanza nazionale come futuro "contenitore" di un nuovo partito e viene messa la sordina ai tratti identificativi classicii del partito. Fini, rafforzato dal grande successo personale ha mano libera nella gestione del partito e assume la gestione diretta di Alleanza nazionale sotto la cui sigla vengono presentate le liste elettorali. Inoltre, grazie alla sua eccellente performance televisiva che diffonde una immagine di pacatezza, ragionevolezza, buon senso e anche eleganza (dimostrandosi anche in questo buon discepolo di Almirante), Fini riesce ad accreditare un rinnovamento e una cesura, rispetto al passato, ancora di là da venire. Le ambiguità con cui viene affrontato il tema dell'eredità fascista, con sconfessioni a mezza bocca e rapide marce indietro, e il gioco degli specchi sulle sigle, promuovendo Alleanza nazionale come il partito che ha già soppiantato il Movimento sociale (vivo e vegeto più che mai), consentono al segretario di vantare rinnovamenti che sono solo, ancora, superficiali. Tuttavia l'operazione di maquillage politico operata da Fini e la legittimazione fornitagli da Berlusconi consentono al MSI di raggiungere alle elezioni del 27-28 marzo il massimo storico del 13.5 per cento dei voti.


Andamento elettorale del M.S.I. dal 1948 al 1994 nelle votazioni per la Camera dei Deputati

.......... Un trionfo elettorale che si concretizza poi con la partecipazione di cinque ministri nel governo Berlusconi. Nell'arco di un anno, il MSI è passato dal rischio della scomparsa all'occupazione delle poltrone ministeriali. Con la caduta del governo Berlusconi, il MSI lascia provvisoriamente i ministeri ottenuti, ma sicuramente nella profonda crisi che i partiti stanno attraversando, l’operazione di fine gennaio 1995, con il congresso di Fiuggi, che sancisce la chiusura dell’esperienza missina e il passaggio alla fase costituente di Alleanza Nazionale, rende questa formazione politica delle più accreditate a ricevere i voti di tutti i settori moderati e conservatori della destra.

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A cura del Centro Sociale La Strada............Ultimo aggiornamento 27/12/1996