Chi va a Piazzale Loreto?
     
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la Repubblica
Domenica, 12 dicembre 1993 - pagina 7

LE NUOVE ALLEANZE
L' ex segretario: patto con la Lega per rovesciare il sistema
RAUTI L' IRRIDUCIBILE NON CI STA
CHI VA A PIAZZALE LORETO?
Quando sento parlare di storicizzazione del fascismo metto mano alla pistola... Avevamo Julius Evola, ci troviamo Potito Salatto
u. r.


ROMA - Non rinuncia a dare battaglia, il grande vecchio nero dei missini, e al giovane segretario che vuol liquidare il duce, risponde secco: "Quando sento parlare di storicizzazione del fascismo metto subito mano alla pistola". Pino Rauti, 67 anni, eurodeputato, un passato nella Repubblica di Salò che "rivendico orgogliosamente" e alle spalle inchieste e sospetti per la strage di Piazza Fontana, quella di Bologna e il terrorismo di Ordine nuovo, lancia l' ultima sfida. Sempre e solo in nome della camicia nera, della "continuità con la Repubblica sociale", dell' alternativa al sistema. Lo chiama "dissenso costruttivo", ma per l' ex segretario (spodestò Fini per 16 mesi, fra il ' 90 e il ' 91), l' irriducibile che dice dalla tribuna "avevamo Evola e oggi ci troviamo Potito Salatto", è una guerra impossibile. Nel partito, bene che vada, oggi raccoglie il dieci per cento. La sua proposta? "Un patto con la Lega, per dare una spallata definitiva al sistema".
Le sue idee non sono cambiate, lui non rinnega niente. Perché continua a rivendicare il suo passato nella Repubblica sociale di Salò? "E' un passato che riguarda 500 mila giovani, che si immolarono, si sacrificarono, che hanno combattuto una guerra persa per gli errori dei gerarchi". E lei, personalmente, che ha fatto in quegli anni? "Avevo 17 anni, facevo quello che facevano tutti, in quelle circostanze... Ero sottotenente, nel Basso polesine, poi ci fu il crollo, la prigionia in Algeria. A Fini che dice ' io non c' ero, sono nato nel ' 52' rispondo che invece io ero lì, insieme a tanti altri anziani militanti del Msi, che meritano rispetto". E che non sarebbe andato a deporre un fiore alle Fosse Ardeatine... "Certo, un bel gesto. Guardi che io sono stato criticato per la pacificazione con i combattenti del Sud, i badogliani... Però avrei aspettato prima di andare alle Fosse Ardeatine, avrei atteso un gesto simile nelle fosse della Romagna, alle foibe o a piazzale Loreto. Queste sono ferite serie, non possono apparire oggetto di strumentalizzazione".
Sogna sempre un partito duro e puro. Ma al Movimento sociale, ha ricordato un altro della vecchia guardia, Caradonna, arrivavano i quattrini dall' America, finanziamenti elettorali. Attraverso il generale Miceli, quello del Sid. "Sì, è una vecchia storia, nella quale sono stato anche coinvolto. E poi, assolto con formula piena. Attiene all' Italia in cui le lotte fra i servizi segreti hanno profondamente segnato la politica, anche della destra. Io, purtroppo, sono stato al centro di tante vicende". Ricordiamole. "Ho avuto sulle spalle per quattro anni il processo di piazza Fontana, poi scagionato, completamente. Stavo per essere accusato anche della strage di Bologna, con Musumeci e Santovito, ma poi gli stessi giudici - anche se di sinistra - si chiesero: è mai possibile che Rauti, appena assolto per piazza Fontana, si metta a fare un' altra strage? E ne sono uscito". Sono documentati i legami fra servizi segreti e la destra neofascista... "Alcuni giovani di destra sono stati utilizzati, come pedine. Ma loro giocavano a dama, gli altri a scacchi, perché erano dei professionisti. Li utilizzarono nella strategia degli opposti estremismi, per consolidare il regime" E invece c' è da fare la rivoluzione... "Un partito come il Msi non deve entrare nel sistema. Dobbiamo avere un nostro sistema, con un proprio modello di sviluppo, di ideologia. Tutti gridano al libero mercato, io non corro all' ammasso: rivendico la struttura sociale che fu la base della Repubblica di Salò". Allora lascerà il partito, dopo la svolta di Fini? "Ma no, non faccio lo stesso errore di Rifondazione comunista. E poi, alla mia età, non si fanno scissioni. Magari dal 10 arriverò al trenta per cento dentro il partito" Giorgio Pisanò, però, è uscito dall' Msi "Quello sì che è un vero nostalgico. Quanti guai mi ha dato quando io facevo il segretario..." Beh, in quanto a nostalgie Rauti certo non scherza... "Ma io non rimpiango riti e cerimoniali. Sono un nazional-rivoluzionario, un nazional-popolare. Tutt' altra cosa". Quando Fini vuol storicizzare il ventennio lei, però, vorrebbe prendere la pistola... "Fini in realtà vuol museizzare il fascismo. Il museo è una memoria spenta. Il fascismo no".