GRUPPI EMERGENTI
tutti i venerdì dalle 22.30

Ogni qual volta una forma culturale popolare viene inglobata
ve n'è subito un'altra pronta a prenderne il posto


In larghissima parte l'industria discografica, con impresari, agenzie e personaggi senza scrupoli, si è avventata sulla musica e sulle realtà del tessuto sociale che l'hanno prodotta, cercando di appropriarsi dei suoi metodi artistici, di esercitare un controllo, di allontanarla dalle sue caratteristiche, dal modo di "viverla" come comunicazione e alternativa.
Con questo atteggiamento l'industria della musica ha cercato di sfruttare l'esperienza e il movimento in cui era nata piegandola alle regole del music business allo scopo di creare tra tra i giovani musicisti una mentalità spietata, retta dal miraggio del facile guadagno e della fama a tutti i costi. Purtroppo il rapporto con lo show business e l'impatto con le mode ha introdotto divismi, compromessi, rischio di smarrimento e ipocrisia.
Il paternalismo della cultura egemonica e l'ignoranza di quella giovanile-musicale hanno confuso la concretezza della cultura urbana sotto una nube di parole e mitologie con una serie di intimidazioni (mode, simboli, parole) guidando gli artisti verso l'obiettivo di realizzare prodotti mirati che possono attirare l'attenzione di discografici, agenzie, e quant'altro che rappresenta, senza dubbio, un veicolo terminante per il successo.
La trappola in cui è caduto il movimento musicale è stata la bieco commercializzazione. Sì è verificato un proliferare di artisti, agenti e manager rampanti, ognuno a modo suo, in competizione nell'affrontare la corsa al successo. Questo atteggiamento pregiudica la possibilità di affermazione del movimento nella sua totalità; mentre l'insieme si ferma, prendono vita personalità diverse, spesso inconciliabili tra loro.
Per questo il Baretto del Leoncavallo organizza, ogni venerdì, serate per gruppi emergenti provenienti da varie aree e culture dando così la possibilità di farsi conoscere, di lanciare i propri messaggi e di dare insieme agli altri un altro senso al mondo....
In queste serate vorremmo far sì che le rappresentazioni collettive siano veramente tali, che il carattere e la forza di una realtà in parte autonoma riceva la sua stessa esistenza da altre sperimentazioni che potrebbero essere interne ad altri, possiamo riuscirci se arriviamo a capire la struttura della nostra esperienza per esserne portatori in un nuovo modo di collettivizzare, per conoscere altre realtà e continuare le sperimentazioni collettive.
A questo punto siamo pronti a iniziare e rinnoviamo l'invito a partecipare con i propri strumenti e la propria voce, a collettivizzare la propria esperienza, senza intermediari affinché tutti abbiano la possibilità di suonare (anche se non eccelsi musicisti).


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