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Lo scorso 26 febbraio si è svolta a Bellinzona, l’assemblea costitutiva della sezione ticinese di Attac, l’associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini, nata in Francia nel 1998 su impulso del mensile Le Monde diplomatique.Il movimento nato per combattere le operazioni speculative del capitale internazionale, è oggi presente in moltissimi paesi, e conta migliaia e migliaia di membri (oltre 6000 in Francia,circa 3000 in Svizzera). ![]()
Oltre 70 persone hanno animato l’assemblea di Bellinzona, che ha discusso gli statuti e la piattaforma del movimento.A livello cantonale Attac si prefigge di di promuovere e diffondere una visione critica sulle seguenti problematiche : la politica neoliberista condotta dal governo e dalla destra economica e populista, lo smantellamento dei servizi pubblici, il ruolo centrale della piazza finanziaria di Lugano, la politica restrittiva attuata nei confronti degli stranieri e la mancanza di una reale politica ambientale.La partecipazione all’assemblea è risultata essere molto variegata, e questo è sicuramente un dato positivo: cittadini, militanti,sindacalisti,giovani, ambientalisti,pacifisti, persone espressione delle realtà del volontariato si sono trovate a discutere e riflettere sulle conseguenze nefaste della globalizazzione dell’economia e delle controriforme neoliberali.D'altronde oggi assistiamo ad una trasformazione del mondo che ci viene presentata quasi fosse una legge naturale, un processo ineludibile che aggrava purtroppo l’insicurezza economica e le diseguaglianze sociali.Per questo motivo sempre più persone si pongono tutta una serie di domande e si chiedono se non sia possibile opporsi a tutto ciò. Da queste domande nasce la volontà di militare in un movimento quale Attac, che vuole sul fondo semplicemente subordinare gli interessi dell’economia a quelli di tutte le persone.Se vogliamo lavorare ad uno scenario di questo tipo è necessario sviluppare una larga mobilitazione un largo coinvolgimento tra i lavoratori, i giovani , in tutti i paesi. Proprio in questo senso la composizione variegata di Attac, lascia ben sperare. Attac ha per il momento promosso la campagna per l’introduzione della Tobi tax,una tassa che colpirebbe le transazioni intenazionali sulle divise, e che permetterebbe di recuperare 100 miliardi di dollaril’anno.Attac ha pure conribuito ad animare la mobilitazione contro le negoziazioni dell'’Omc a Seattle, organizzando svariati dibattiti e partecipando alle manifestazioni di Ginevra e Lugano. Negli ultimi mesi Attac si è concentrata sulla problematica del servizio pubblico, oggi pesantemente minacciato dai progetti di privatizzazione.La questione è oggi di strettissima attualità.anche alla luce della prossima revisione della Legge sul personale federale,che sancirà l’abolizione dello statuto di funzionario. Il processo di smantellamento del settore pubblico e la privatizzazione dei suoi settori più redditizzi conosce oggi un’accelerazione.In questo contesto l’abolizione dello statuto di funzionario è una mossa decisiva.In effetti per poter realizzare le ristrutturazioni previste, le autorità devono poter aver la possibilità di licenziare i lavoratori Il movimento si è profilato anche sulla questione della Posta. L’azienda ha subito e continua a subire una profonda ristrutturazione : 300 uffici postali verranno infatti chiusi nell’ambito del cosiddetto progetto Optima, la qualità del servizio alla clientela peggiora continuamente proprio mentre aumentano le tariffe, il peggioramento delle condizione del personale è continuo.Anche l’assemblea di Bellinzona, si è chinata su questi problemi: il movimento ha infatti deciso di partecipare alla costruzione di una grande manifestazione cantonale contro la chiusura degli uffici postali, fissata per sabato 8 aprile a Bellinzona. Attac sostiene pure attivamente la marcia mondiale delle donne.
ED
IL TEATRO CONTINUA ANCHE Ci risiamo. Eccoci nuovamente rituffati nel grottesco gioco che pretende (e purtroppo in parte é la realtà) di delegare a qualcuno la possibilità di decidere del nostro futuro, seppur limitato territorialmente al municipio in cui viviamo. In questo articolo si parlerà di lugano, sia perché è la città in cui il Molino è nato e vive da più di tre anni, sia perché la Grande Lugano sognata da giudici e co. è quella che vuole controllare in maniera ancor più diretta l'intero cantone. Di "affari" da fare a lugano ce ne sono molti e nei prossimi quattro anni. Ci sarà da spartirsi una torta particolarmente sostanziosa. Nuovo piano viario del luganese, campo marzio con la prevista costruzione del centro congressi, ampliamento aeroporto, palace museo, e così via. E' naturale che i più avidi si candidino in massa, sperando di riuscire ad occupare un posto di potere. Primo fra tutti, il Super Sindaco, giorgio giudici. Da vent'anni al potere, l'uomo la cui avidità non è un segreto per nessuno, ha addirittura rinunciato a farsi eleggere quale consigliere nazionale a Berna, dove sicuramente avrebbe avuto più difficoltà nel concludere "affari" per lui ed i suoi amici. Molto meglio continuare a far il sindaco a lugano, dove può regnare indisturbato. Lo stesso deve aver pensato il suo amico bignasca, avendo toccato con mano la realtà federale, dove gli affari si conducono in maniera molto più fine di quanto il suo rozzo cervello gli permetta di concepire. In fondo il mattino è solo a diffusione cantonale, di più non si può fare. La vecchia famiglia, o meglio l'anziano masoni, ha deciso che una consigliera di stato non era abbastanza per gestire gli affari di famiglia, ma che sia necessario controllare direttamente anche la città più importante del cantone, proponendo la figlioletta giovanna masoni. Della serie fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Probabilmente sostituirà la presenza femminile del partito al potere a lugano, con la maggioranza assoluta, da "soli" 52 anni. Della perdita di Valeria Galli nell'esecutivo luganese non c'è molto da dire, visto che a parte il ruolo di finta presenza femminile e dire si o no a seconda di quello che le ordinava il Super Sindaco, non si è mai capito che cazzo facesse in Municipio. Altri favoriti al cadreghin, sono una strana coppia. Uno, il berlusconi dei poveri, travestito da ppdog, alleato con un altro travestito. Un vero rappresentante del movimento dei ravanelli, come dicono a Napoli: "rosso fora, bianco dentro". Sinceramente, non conviene spendere molte righe su questa alleanza arraffavoti. Una sola considerazione dovrebbe bastare per comprendere quanto sia assurda questa congiunzione di liste. Fa rabbrividire vedere alleati un signore che si dichiara socialista ed un personaggio che proclama lo slogan "tolleranza zero" tanto caro a giuliani, sindaco di New York, città nella quale recentemente sono stati assolti quattro poliziotti bianchi che hanno scaricato 41 colpi contro una persona che stava semplicemente estraendo il suo portafoglio, di fatto ammazzandola perché nera. Naturalmente, le elezioni e la politca, come generalmente viene concepita, sono una farsa, ma qui si raggiunge il paradosso. Un suggerimento ai due candidati alleati. Se avete un minimo di dignità mostrate il vostro vero volto :Il brioschi dovrebbe uscire dai ppdog, dimostrandosi quel neoliberale in doppio petto che nulla a che vedere con gli insegnamenti cristiani, iscrivendosi coerentemente al UDC, nella corrente del polo delle libertà. Mentre il cansani potrebbe iscriversi nel partitone, nell'area radicale, molto più vicina a quei valori che egli difende. Che il cansani, ma in generale tutta la dirigenza del Ps, si ostinino a chiamarsi socialista e da considerarsi offensivo per tutte quelle persone che lottano quotidianamente o sono morte in passato per l'ideale di una società giusta e realmente democratica. Probabilmente questo sarà il nuovo municipio di lugano. Queste dovrebbero essere le persone che rappresentano la ggente., o almeno la popolazione di lugano. Noi ci ostiniamo a pensare che non sia cosi. La democrazia viene confusa con la soldocrazia. Giudici guadagna milioni ogni anno, la giovanna masoni, calcolando solo il patrimonio di famiglia non se la passa male, l'essere viscido che risponde al nome di bignasca riesce a mantenere un livello di vita superiore alle sue capacità, utilizzando abilmente la politica per i suoi sporchi interessi, cercando di conquistarsi la sua fetta di torta. Non per niente mira a farsi eleggere per poi diventare presidente delle Aziende industriali Luganesi (da lui stesso annunciato), con la quale ha un debito di oltre 200.000 franchi da diverso tempo. Queste persone
rappresentano un'infima minoranza che vive a lugano. La minoranza economica
che detiene il potere. Il problema è che le persone sono convinte
di votarle affinché difendano gli interessi di tutti. L'illusione
democratica del sistema attuale. Un esempio: a lugano, ma come nel resto del cantone e della svizzera, la maggioranza dei cittadini abita in case in cui paga l'affitto. Ugualmente, la stragrande maggioranza è salariata. Sebbene sia vero che non esistano più le classi sociali definite da Marx nell'800, è altrettanto vero che non esiste una classe unica. Economicamente, socialmente e culturalmente esistono diverse classi, con diversi interessi. Che giudici, masoni, bignasca e brioschi difendano i propri interessi di classe padronale è legittimo, o perlomeno comprensibile. Più difficile diventa capire perché queste persone che rappresentano un'infima minoranza occupano la stragrande maggioranza dei posti di potere "politico", spacciandosi addirittura quali rappresentanti degli interessi del popolo. Questa infima minoranza non ha le preoccupazioni di pagare l'affitto, la cassa malati, l'istruzione dei figli e altre mille spese da far quadrare con il salario ricevuto a fine mese (quando lo si riceve). L'infima minoranza si preoccupa d'incassare l'affitto (ovviamente il più redditizio possibile), di versare salari bassi, di come evadere le tasse, visto che da salariati è impossibile. Questi sono alcuni dei loro interessi. Le conseguenze della soldocrazia sono evidenti. I salari medi, bassi e precari, disoccupati, stranieri, casalinghe, studenti, apprendisti, pensionati e molte altre categorie, non partecipano alle prese di decisioni di gestione sociale. Per mascherare queste differenze sociali, i partiti costruiscono un'altra illusione: la famosa corsa dei partiti nell'affermarsi "di centro". Tutto ciò porta a una crescente disaffezione nei confronti della gestione sociale: "tanto non cambia nulla perché decidono sempre loro." L'abilità della classe dominante svizzera è sempre stata questa: annullare la coscienza di appartenere ad una categoria sociale, facendo credere di "essere tutti sulla stessa barca" padroni e lavoratori, di avere tutti gli stessi interessi. La conseguenza è l'appiattimento del dibattito politico, di fatto orientato verso le esigenze di una sola classe, quella dirigente. A questo gioco ha contribuito in larga misura la socialdemocrazia. Se ciò gli ha permesso di raggiungere gli ambiti posti di potere politico, (vedi le socialdemocrazie nei maggiori paesi europei), esse sono state completamente snaturate della loro identità. L'Europa di mastricht, progetto neoliberista, viene portato avanti e difeso dai partiti socialdemocratici, nonostante le sue conseguenze decisamente antisociali. Lo stesso discorso, seppur limitato ad un contesto provinciale, lo si può riscontrare a lugano, Il Ps luganese non si è mai distinto per una politica di opposizione alla classe dirigente. Al contrario, la sua posizione é sempre stata di subordinazione al volere del super sindaco e dei suoi amici. Ad esempio, non dimenticheremo mai i rappresentanti del ps cittadino, correre dietro a giudici, chiedendogli scusa e distanziandosi dalla richiesta di un centro sociale autogestito a lugano. Molti altri sarebbero gli esempi in cui il ps è brillato per la sua assenza di presa di posizione. La perdita del ruolo di opposizione ha lasciato il campo aperto al populismo più becero di recuperare il malcontento che di fatto esiste. Dapprima con la lega ed ora con il nuovo preoccupante soggetto UDC, che si permette di candidare a lugano (anche se non vi abita) un neonazista come etter. L'aspetto triste ed inquietante è che un personaggio del genere rischia di ottenere un numero importante di voti… La soluzione del ps luganese di allearsi con i ppdog, non permetterà di fare nessun passo in avanti nel campo di una politica sociale. Sia perché cansani non è un socialista, sia perché se per delirio d'ipotesi lo diventasse, non avrebbe nessun margine di manovra. L'unica ragione sembra quella di "premiare" un uomo, che già si congolava di esser diventato presidente del consiglio comunale l'anno passato, ora si potrà fregiare di essere addirittura un municipale. Contento lui, noi no di certo.
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