Questa guerra è ingiusta perché è una guerra

Documento del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa: La guerra infinita 1/4

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Parte prima

La geopolitica


Per comprendere le radici dell'attuale "Guerra preventiva" degli USA verso l'IRAK, guerra preventiva che si inserisce all'interno della cosiddetta "Enduring Freedom" (libertà permanente ovvero guerra infinita) bisogna fare qualche passo indietro e osservare i cambiamenti intercorsi negli ultimi 20 anni e che hanno portato dall'equilibrio del terrore fino all'attuale fase dell'unilateralismo Usa passando per la breve (e illusoria) stagione del Nuovo Ordine mondiale e del rilancio dell'ONU. In effetti la radice di quanto sta avvenendo non risale, a nostro avviso, all' 11 settembre del 2001 ma alle trasformazioni intervenute nell'economia mondiale (cosidetto processo di globalizzazione o mondializzazione dell'economia) e al crollo dell'URSS, o ancor meglio del patto militare detto Patto di Varsavia, a partire dal 1989.

Ci sono due avvenimenti in qualche modo paradigmatici, che si possono considerare, seppur in modo arbitrario, come punto di partenza della trasformazione socio-economica degli anni 80. Parliamo della elezione di Thatcher aPrimo Ministro in Gran Bretagna e di Ronald Reagan alla presidenza degli Usa. Queste elezioni segnano l'inizio di politiche aggressive sul piano sociale e nella politica estera.( guerra delle Falkland/Malvinas, invasione di Grenada, attacco al Nicaragua sandinista, Rilancio della competizione e del riarmo con l'Urss, "operazione Afganistan" ecc) (1)

Ma soprattutto inizia ad affermarsi un nuovo modello economico, o per meglio dire una nuova fase del capitalismo, che è stata denominata con il termine di globalizzazione o mondializzazione (2)

caratteristiche della globalizzazione sono l'abbattimento delle barriere commerciali che limitano la circolazione su scala globale delle merci, e del capitale, rilocazione delle imprese, dai paesi più ricchi e quindi sindacalizzati a paesi dove la manodopera è a buon mercato e desindacalizzata, processi di fusione sempre più diffusi, joint-ventures fra aziende, sviluppo delle tecnologie informatiche ecc; ma soprattutto il punto saliente della globalizzazione è che il capitale agisce sempre più su scala mondiale, e che i vincoli, sia politici che commerciali che legavano l'impresa al territorio, si allentano sempre di più fino a scomparire, rimanendo un semplice rapporto di sfruttamento di tipo neo-schiavistico.

Non è qui il caso di analizzare compiutamente le conseguenze della globalizzazione sulle moltitudini terzo o quarto-mondiali o le sue ricadute sui livelli di vita degli stessi cittadini privilegiati del primo mondo, ma due caratteristiche della globalizzazione ci sembrano da sottolineare; 1) Il prevalere del capitale e della rendita finanziaria rispetto alla produzione di beni e servizi (3)

2) la riduzione del ruolo dello stato nazionale e l'emergere di istituzioni transnazionali (dal Fondo Monetario Internazionale alla Banca Mondiale fino al famigerato WTO) a cui sono affidate le decisioni e le direttive da applicare nei singoli paesi, pena le sanzioni o l'esclusione del commercio e dal credito.

Attraverso queste istituzioni l'occidente, ma soprattutto gli Usa, decidono le politiche degli altri paesi, e quindi ne controllano le economie, e creano condizioni più favorevoli alla circolazione delle proprie merci (oltre che della redditività del proprio capitale finanziario)

Questo sistema sembra trionfare senza ostacoli di sorta fino alla metà degli anni 90, poi incominceranno a sorgere dei problemi in varie parti del pianeta,e incominceranno la contestazione agli organismi sovranazionali di già citati, contestazione che esploderà nella "battaglia" di Seattle del 99.

Mentre il mondo si globalizza silenziosamente ma inesorabilmente, succede qualcosa che cambierà le carte anche dal punto di vista geo-politico. Il crollo dell'Unione Sovietica segna una nuova fase mondiale. Gli Usa rimangono l'unica e più potente potenza del mondo, non più bilanciata da qualche controparte. Questo porta alla nascita dell'ideologia del "Nuovo ordine mondiale" finalmente liberato dall'azione frenante dell'URSS. il ruolo degli Usa è quello di guidare le nazioni Unite e di stimolarne l'azione politica , volta al conseguimento di un 'ordine mondiale più giusto e stabile. La prima guerra del golfo serve a rafforzare tale idea. Altre azioni vanno in questo senso. la "missione di pace" in Somalia del 93-94, l'intervento in Bosnia sono tutte azioni che si inquadrano, chi più chi meno in quest'ottica. Il che non vuol dire non vi siano altre motivazioni dietro questi interventi, o che attraverso questi interventi non si cerchi di affermare un ruolo di guida da parte degli Stati Uniti , ma che comunque questi avvengano all'interno di un quadro di "legalità" internazionale sancita e garantita dall'ONU.

Note:
(1) La Guerra delle Falklands/Malvinas fu in realtà dovuta ad un attacco delle forze armate argentine. L'Argentina rivendicava da tempo quell'isola, e per coprire i problemi interni (repressione,crisi economica) decise un atto d'aggressione per rilanciare il patriottismo e l'unità interna del paese. Il Regno Unito reagì quindi ad un aggressione. Se questo è vero, è altrettanto vero che la Thatcher a sua volta, non ci pensò su due volte a mandare ingenti forze militari per liberare un isolotto, sconosciuto alla maggior parte dei suoi cittadini, e di nessuna importanza econmica o politica

(2) Globalizzazione: nel 1972 George Modelski utilizza per primo il termine globalizzazione riferendosi esplicitamente all'espansionismo condotto dall'europa per ottenere il controllo sulle altre comunità del mondo integrandole in un unico sistema commerciale

(3) Nel 1997 il 98% degli scambi e a livello mondiale era scambio di capitale e solo il 2% era relativo alla produzione di beni e servizi. Il che è puramente folle.

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