Interviste tratte da:

 

Sindrome del Golfo: una rimozione collettiva.

Gianni Cirone

LEADER FOR CHEMIST, Anno VIII - Numero 10 - 1997

 

 

INTERVISTA A RAMSEY CLARK, AVVOCATO ED EX MINISTRO DELLA GIUSTIZIA STATUNITENSE

 

D: Mr Clark come nasce la vicenda della Sindrome del Golfo?

 

Il personale militare americano, di ritorno dalla guerra in Iraq, cominciò a lamentare una serie di sintomi a cui non si riusciva a dare spiegazione. Alcuni erano molto seri. Più di 90.000 soggetti li hanno fatti presenti, circa 60.000 sono stati presi in considerazione e circa 28.000 stanno ricevendo una sorta di pensione di invalidità. Purtroppo la gamma dei disturbi è così vasta da rendere difficile la determinazione di categorie specifiche. In molti casi si mostrano vari segni di avvelenamento: da radiazioni, da elementi chimici o anche solo da olio in combustione.

 

D: Lei ha una posizione molto critica rispetto alle scelte militari del suo paese

 

Una cosa di cui ci accorgiamo mentre passano gli anni è che la ricerca e lo sviluppo sono la parte peggiore del militarismo. La gente viene a sapere con grande ritardo quali sono i nuovi sistemi di armamenti. Nel caso dell'Agente Orange usato in Vietnam ci sono voluti ben cinque anni. Intanto però centinaia di migliaia di persone sono rimaste danneggiate, inclusi migliaia di soldati americani che sono rimasti tragicamente colpiti dal suo uso prima che si scoprisse di cosa si trattava in realtà.

 

D: cosa pensa dell'uranio esaurito

 

Che le autorità militari hanno sviluppato questo sistema di armamenti, se vogliamo considerarlo in questo modo. Che il suo uso è estremamente pericoloso e che è stato impiegato in quantità enormi nella Guerra del Golfo. Abbiamo mandato 110.000 raid aerei ed abbiamo gettato 88.500 tonnellate di bombe: sapevamo benissimo ciò che stavamo facendo, ma non ci siamo accorti che, così, sono stati sparati 15.000 missili pesanti contenenti uranio esaurito e più di 900.000 caricatori di munizioni contenenti uranio esaurito. Risultato: abbiamo sparso circa un milione e mezzo di libbre di uranio esaurito per tutto l'Iraq

 

D: Spargendo tutto questo uranio esaurito cosa accade esattamente?

 

Accade che è quasi impossibile "ripulire" ciò che viene intaccato. Perché quando un proiettile o una bomba all'uranio colpiscono un metallo si atomizzano, si disintegrano, diventano vapore che resta nell'aria per posarsi poi al suolo. A quel punto, anche grazie alla pioggia e al suo peso, questa "polvere" penetra nel terreno, nelle falde acquifere. Alla fine la troviamo dappertutto e non c'è più nessun modo per estrarla.

 

D: Quali sono gli effetti sulle persone?

 

L'effetto sulle persone che vivono in Iraq è stato ed è assolutamente devastante. Ma i medici iracheni, almeno per quanto posso saperne, ancora non hanno iniziato a chiedersi se fosse questa la causa dei tantissimi disturbi che sono venutisi manifestandosi fin dal '93, cioè due anni dopo che i bombardamenti americani sono cessati. Parlo di troppi casi di leucemia nei bambini, come di tantissimi bambini nati con anomalie. E poi di cancri, tumori in gruppi e fasce di età che raramente li hanno, e in numero sempre crescente, sempre più allarmante.

Ebbene, nel 1994, c'è chi ha messo in conto che ciò può essere innescato dalla presenza di uranio esaurito con un effetto drammatico e a lungo termine.

 

D: Ma, in questo modo, non sono stati violati gli atti sulla Convenzione di Ginevra?

 

L'arroganza della società militare, al di là di qualsiasi legge, è dimostrata inequivocabilmente nei fatti avvenuti. Il 4 dicembre del 1990 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato 144 contro 1, per proibire l'attacco contro reattori nucleari in Iraq nel caso in cui fosse scoppiato un conflitto. Si pensava che queste misure estreme non sarebbero state necessarie in quanto già la Convenzione di Ginevra proibisce l'attacco contro qualunque obiettivo pericoloso, cioè un obiettivo che possa diffondere sostanze pericolose mettendo a rischio la vita della popolazione civile. Nonostante ciò le Nazioni Unite votarono la mozione e, mentre tutto il mondo si schierò a favore, i soli Stati Uniti presero posizione contro.

Il bombardamento dell'Iraq è iniziato il 16 gennaio 1991 e il 23 gennaio 1991 il generale Colin Powell è apparso in televisione per annunciare che avevamo distrutto entrambi i generatori nucleari che erano attivi in Iraq e che essi erano andati, finiti... "kaputt". Queste sono state le sue parole.

 

D: E non è accaduto niente?

 

No. Il 30 gennaio un nostro generale ci ha fatto sapere che avevamo distrutto 18 dei maggiori stabilimenti chimici in Iraq: per me un vero e proprio crimine di guerra. Ma, lo ripeto, oggi il problema è l'uranio esaurito, attualmente l'arma più di moda, una sorta di trofeo di cui andare fieri nei paesi del terzo mondo. Deve essere proibito, se abbiamo un briciolo di rispetto per la vita umana.

 

D: Cos'è esattamente l'uranio esaurito?

 

Per gli standard militari è una cosa ottimale, in quanto sottoprodotto di ciò che usiamo per fabbricare combustibile per stabilimenti nucleari, reattori e bombe nucleari. È un sottoprodotto che quando ce l'hai in mano ti chiedi: "cosa devo farne?". È molto difficile trovare un posto dove tenerlo. Ma ha alcuni "pregi". È molto compatto, estremamente denso, molto più pesante del piombo e sparato a grande velocità quando colpisce il metallo diviene quasi liquido, brucia attraverso l'acciaio. Per questo, ad esempio, può trapassare da parte a parte le corazze dei tank, che sono i nostri mezzi più pesanti. Ecco, così l'esercito prende due piccioni con una fava: sembra avere l'impressione di eliminare l'uranio esaurito che rappresenta un pericolo, e lo smaltisce tranquillamente portandolo in un paese straniero. Dico "tranquillamente" perché se vedi arrivare un veicolo corazzato e tutto ciò che hai sono delle armi convenzionali sei nei guai; ma se hai un missile all'uranio esaurito, puoi distruggere quel mezzo corazzato. Questo è uno dei motivi per cui i nostri aerei hanno avuto un tale successo nel distruggere i mezzi iracheni. Ne abbiamo distrutti tantissimi, noi lo chiamiamo "sradicamento". Addirittura un aereo ne ha distrutti 1700: tu colpisci con un missile all'uranio esaurito guidato dal laser e, semplicemente, il mezzo corazzato non c'è più, come spariscono anche le persone all'interno.

 

D: Eppure, da parte degli Stati Uniti, è stato dichiarato che i soldati americani sono stati esposti ad armi chimiche a causa di un erroneo bombardamento. Potrebbe riassumere ciò che è stato detto e valutare la veridicità di queste affermazioni?

 

Non era esattamente un bombardamento. La verità è che la maggior parte delle grandi costruzioni, delle grandi edificazioni in Iraq, è stata fatta da ditte americane ed europee. E quindi noi in qualche modo avevamo già una sorta di mappa, sapevamo dove le loro maggiori attività di costruzione avevano avuto luogo. Sapevamo che c'erano dei depositi di munizioni nel Sud dell'Iraq. Ora sappiamo che la CIA era a conoscenza che questi depositi contenevano armi chimiche. In marzo, qualche giorno dopo la fine delle ostilità, abbiamo mandato degli uomini che, con la dinamite, hanno fatto esplodere quei depositi. L'effetto è stato tragico già su centinaia, forse migliaia, di soldati americani che erano impegnati negli esercizi di demolizione: tendiamo, naturalmente, ad ignorare quanto è avvenuto alla gente che vive lì. Se si facesse la stessa cosa negli Stati Uniti si finirebbe dritti in galera, immediatamente.

 

D: Per quali ragioni il governo statunitense ha reso alcune dichiarazioni ufficiali, ha cioè ammesso queste cose?

 

All'inizio il governo era fiero di annunciare la distruzione di qualunque tipo di struttura irachena e di ripetere queste dichiarazioni continuamente. Si parlò genericamente di depositi di munizioni. Ma solo quando si susseguirono più casi di malattia all'interno del battaglione di genieri che era andato lì per distruggere i depositi, e quando questi casi sono stati portati alla luce e riportati ufficialmente, si è cominciato a dire che questa cosa si sapeva fin dall'inizio, cioè che in quei luoghi c'erano armi chimiche. Dunque questa conoscenza è stata il risultato di una forte pressione da parte di alcune persone. Se non fosse stato per questa pressione, per un costante scavare, non lo avremmo mai saputo. Ora sappiamo di questo incidente, ma era successa già la stessa cosa con l'uranio esaurito. Hanno cercato di coprire finché hanno potuto la quantità di uranio esaurito utilizzato in Iraq. Noi abbiamo lavorato per diciotto mesi, con tutte le commissioni atomiche di gruppi che erano stati coinvolti anche nel Regno Unito ed in altri Paesi, per scoprire esattamente quanto uranio esaurito era stato impiegato. Inizialmente ci siamo rivolti al Pentagono ottenendo cifre che erano una frazione delle quantità effettivamente usate. Le stime erano di 50.000... sì, 50.000 proiettili. Quando dico proiettili intendo i piccoli proiettili... certo piccoli, ma quando ti colpiscono sei morto. Potrebbe essere un calibro 45 oppure un calibro 35, tutte cartucce con la punta in uranio esaurito. Comunque la stima era di 50.000. ora si sa che ne sono stati usati più di 900.000, e questo è stato confermato anche dal Pentagono. Per quanto riguarda i "silver bullet" e cioè i proiettili d'argento (dalla nostra tradizione del Lone Ranger, il cowboy buono, con il volto mascherato, che con questi proiettili d'argento riesce a non mancare mai il cattivo) noi pensavamo che ne fossero stati usati 5 o 6.000 e adesso il Pentagono ci dice 14.000.

 

D: Ci sono persone o gruppi di militari americani che hanno intentato una causa contro il governo?

 

Sì. Ma c'è anche chi sopporta la propria malattia, dopo aver combattuto nella guerra in Iraq, e non si chiede quale sia la causa.

 

 

INTERVISTA A JEFFRY FORD, GENIERE E GUATSATORE NELLA GUERRA IN IRAQ

 

In Iraq ero geniere guastatore, con il compito di effettuare operazioni di demolizione dei depositi di armi chimiche irachene. Nel marzo del 1991 abbiamo fatto saltare alcuni depositi di armi chimiche e probabilmente i nostri stessi soldati sono stati contaminati.

 

D: Dunque, per lei, è questa la causa della Sindrome del Golfo?

 

Non solo.

 

D: Quale altra causa ipotizza?

 

C'era anche il fumo degli incendi dei pozzi di petrolio, l'inoculazione dei vaccini, l'assunzione dei farmaci sperimentali, così come le munizioni di uranio esaurito che, penetrando nei mezzi blindati, si trasformano in polvere. Una polvere che può essere inalata o ingerita.

 

D: Ma solo oggi se ne parla?

 

Oggi riteniamo che l'uso dell'uranio esaurito possa essere molto pericoloso e potrebbe aver causato molti problemi di salute di cui hanno sofferto gli uomini delle varie forze alleate: italiani, inglesi, cecoslovacchi, australiani, danesi, neozelandesi. Tutti avevano lì dei militari che ora sono malati, come le loro famiglie, come i loro bambini che sono nati con anomalie.

 

D: In Iraq chi ha usato l'uranio esaurito?

 

Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna... e, parlando con i funzionari del Pentagono, si sa che le nostre forze armate hanno intenzione di continuare ad usarlo ritenendolo un'arma molto valida.

 

D: Perché "molto valida"?

 

Perché in Iraq, ad esempio, con proiettili all'uranio esaurito siamo stati in grado di sparare ai carri armati avversari anche a tremila metri di distanza, penetrandone l'armatura e distruggendoli.

 

D: Che lei sappia, l'uranio esaurito è stato usato solo in Iraq?

 

No. È stato usato anche in Bosnia nel corso della missione di pace. E, potenzialmente, potrebbe essere usato in tutti i Paesi del mondo in cui gli Stati Uniti conducono operazioni militari.

 

 

INTERVISTA A DAMACIO LOPEZ, RICERCATORE

 

Le armi all'uranio esaurito sono armi che utilizzano un prodotto di scarto che viene chiamato appunto uranio esaurito. In parole povere c'è un posto nelle miniere d'uranio da cui si estrae il minerale che lo contiene. Questo minerale viene portato in stabilimento, lì subisce un processo per ricavare l'uranio puro, che chiamiamo "torta gialla" (Yellow Cake). L'uranio puro viene poi trasferito all'impianto di fusione, in cui la maggior parte dell'isotopo U235 viene separato dal resto. La quantità di U235 nell'uranio elementare costituisce meno dell'1% del totale (0.7% ndr), e di questo è utilizzabile circa il 60%. La parte rimanente, che tuttavia ancora contiene l'isotopo U235, si chiama "uranio esaurito".

 

D: Sempre uranio dunque?

 

Sì. Un uranio che ha la metà di radioattività dell'uranio elementare, ma ha la stessa tossicità dell'uranio puro e dell'uranio di alto livello come l'U235.

 

D: Perché non è mai stato utilizzato prima? Intendo dire che la bomba atomica è stata inventata molti anni fa...

 

Nessun paese l'aveva mai utilizzato perché veniva considerato disumano. Tuttavia, dopo la Guerra del Golfo, i paesi che possiedono la tecnologia nucleare e l'uranio esaurito (ma non l'hanno mai usato) hanno diritto di pensare che, se negli Stati Uniti alla gente non interessa che il governo americano lo utilizzi per le sue armi, allora è possibile produrlo e usarlo.

 

D: Cosa intende dire esattamente?

 

Questo paese sta vendendo armi all'uranio esaurito insieme alla tecnologia per fabbricarle a molti altri stati del mondo. E stiamo esportando anche uranio esaurito in paesi che non hanno questo tipo di scorie, in modo che possano fabbricarsi questi armamenti da soli. Il governo degli Stati Uniti è tra quelli che hanno votato contro ulteriori indagini da parte delle Nazioni Unite sull'uranio esaurito. Infatti gli Stati Uniti, nella Commissione per i Diritti Umani, sono stati gli unici a votare contro: otto paesi si sono astenuti e sedici hanno votato a favore.

 

D: Come funziona un proiettile fatto con l'uranio esaurito.

 

Se si pensa che il nucleo di uno dei proiettili usati dai carri armati M1, A1 Abrahams (tra i più grandi in dotazione all'esercito americano) è presto detto. L'arma è una barra d'uranio. Intendo dire che non è ricoperta d'uranio, ma è uranio. L'unica cosa che non è uranio in questi particolari proiettili è la pinna stabilizzatrice. Quando i proiettili vengono sparati non rimane altro che il nucleo, il resto si disintegra all'uscita del cannone. È soltanto il nucleo a volare nell'aria. E poiché l'uranio è estremamente pesante, due volte e mezzo più dell'acciaio, avremo un diametro più sottile e quindi una inferiore resistenza all'aria e una conseguente maggior gittata. In Iraq, gli incidenti dovuti a "fuoco amico" sono stati provocati da questo fatto: i proiettili sono arrivati tanto lontano da non poter distinguere a chi si stesse sparando.

 

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