. Da basi in territorio italiano sono parti i bombardieri della NATO che colpivano le città serbe e kosovare, aerei italiani partecipavano alle azioni
Sappiamo il perché?
Certo, i nazionalismi, in questa guerra, hanno un ruolo importante: la pulizia etnica, le atrocità ordinate da Milosevic, il progetto di Grande Serbia (ma anche quello di Grande Albania) hanno dato fuoco alle polveri. Dobbiamo combattere il nazionalismo come il più grande nemico della convivenza pacifica e solidale tra i popoli, ma le cause della guerra non stanno tutte nel nazionalismo. Noi siamo in guerra per sempre, ed è il tipo di organizzazione economica e sociale che ci porta alla guerra. La globalizzazione dell'economia, dei mercati, l'imposizione di un unico centro di potere a livello planetario (che si identifica negli USA) porta naturalmente alla guerra. La guerra fatta per affermare e consolidare il dominio di una potenza e dei suoi vassalli sul pianeta; la posta in gioco in Kosovo è il controllo dei flussi petroliferi provenienti dalle repubbliche ex sovietiche, altro che intervento umanitario!
Dobbiamo abituarci a considerare la guerra non come una spiacevole parentesi, ma come ad una caratteristica principale di questo sistema, dopo questa guerra ce ne saranno altre. A meno che non decidiamo di cambiare. Ma non il governo, non la maggioranza, il sistema deve essere cambiato. Non è facile rivoltare tutto, ma, temiamo si tratti di una scelta obbligata, è l'unico modo di difenderci dalla guerra per sempre.
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