La rivista The Ecologist
reagisce alla campagna pubblicitaria e dopo due mesi di indagine decide
di pubblicare un numero monografico sulla Monsanto.
L'editoriale è una lettera
aperta a Shapiro, capo esecutivo della Monsanto:
Questo numero speciale di The
Ecologist analizza da vicino la biotecnologia, concentrandosi, in particolare,
sulle attività della Monsanto, l'azienda che lei dirige, che è
anche una delle più grandi del mondo.
La ragione dell'uscita di questo
numero è semplice: siete stati voi stessi a volerlo. Nella vostra
recente campagna pubblicitaria, faceste un appello per una discussione
libera e aperta sull'impatto del vostro lavoro. La "biotecnologia
degli alimenti", come voi dite, è una questione di opinioni, e "Monsanto
crede che il pubblico dovrebbe ascoltarle tutte".
Le opinioni che qui presentiamo
si ascoltano molto meno delle sue, ma sono anche molto più diffuse.
Rappresentano, di fatto, qualcosa come un movimento contro la biotecnologia
in generale e la biotecnologia alimentare in particolare.
Aspettiamo davvero che, in risposta
al suo invito, comincino ad avere la diffusione di massa che meritano.
Presentate Monsanto come una
impresa onorata e giusta , i cui interessi coincidono alla perfezione con
quelli del mondo naturale e con quelli nostro posto in esso, ma esistono
alcune contraddizioni manifeste in dette affermazioni. Ci dite nel vostro
annuncio volete aiutare a conservare l'ambiente e, senza dubbio, Monsanto
ha contaminato l'ambiente in forma massiva, per esempio, producendo tanto
PCB da sterminare tutti i mammiferi presenti negli oceani. Ci dite anche
che il vostro obiettivo è alimentare quelli che hanno fame in tutto
il mondo, , ma Monsanto è direttamente responsabile dell'attentato
contro une delle pratiche fondamentali dell'agricoltura di sussistenza
sostenibile, come il conservare e migliorare le sementi adattate
alle condizioni locali di anno in anno. E affermate di considerare l'ingegneria
genetica come un mezzo per ridurre la necessità di erbicidi,
ma Monsanto è il produttore di Roundup, uno dei più venduti
nel mondo.
Non stiamo giudicando prima
del tempo né disprezzando la vostra risposta al dibattito che avete
iniziato, ma nemmeno speriamo troppo in ciò volete davvero ascoltare.
In passato, è stato per voi sommamente difficile tener conto dei
punti di vista dei vostri critici. In verità, come si chiarisce
nelle pagine seguenti, vi siete affrettati a sopprimere qualsiasi dibattito
che poteva minacciare i vostri interessi.
Ci dite che la biotecnologia
è una "questione di opinioni".
Davvero credete che dovremmo
ascoltarle tutte?