Acqua in Africa.
L'acqua
che manca, la siccità persistente provoca tensioni tra i paesi che
utilizzano le stesse fonti d'acqua. Fonti "Le guerre dell'acqua"
di Donato Rivolta; dossier acqua www.unimondo .org. Ottobre 2002.
Nel 1989
l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Boutros-Ghali, allora ministro
degli esteri egiziano, osservò riferendosi ai problemi idrici che "la sicurezza
nazionale dell'Egitto è nelle mani di almeno altri otto paesi africani". Questa
frase chiarisce bene quello che rappresenta l'acqua non solo come risorsa
ambientale ma anche come fattore economico e politico, e quale sia il potere
che i paesi che si trovano a monte dei fiumi esercitano sui loro vicini a
valle. La minaccia di una guerra per il controllo di territori ricchi di petrolio
non rappresenta niente di nuovo, ma negli anni a venire l'acqua potrebbe accendere
più conflitti politici dell'oro nero. La minaccia di una guerra per il controllo di territori ricchi
di petrolio non rappresenta niente di nuovo, ma negli anni a venire l'acqua
potrebbe accendere più conflitti politici dell'oro nero. Quasi il 40%
della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comuni a due o più
paesi. L'India e il Bangladesh disputano sul Gange, il Messico e gli Stati
Uniti sul Colorado, la Cecoslovacchia e l'Ungheria sul Danubio. Una zona calda
emergente è l'Asia centrale, dove 5 ex repubbliche sovietiche, da poco
indipendenti, si dividono due fiumi già troppo sfruttati, l'Amu Darja
e il Sjr Darja. In alcune
regioni del mondo, come l'Africa, la scarsità di acqua potrebbe diventare
quello che la crisi dei prezzi del petrolio è stata negli anni Settanta: una
fonte importante di instabilità economica e politica. L'Egitto è un esempio
dei dilemmi e delle incertezze che devono affrontare i paesi con una rapida
crescita demografica e fonti di approvvigionamento idrico molto limitate sul
proprio territorio nazionale. Ben 56 milioni di persone in Egitto dipendono
quasi interamente dalle acque del Nilo, ma le origini del fiume non si trovano
all'interno dei confini del paese. L'85% del Nilo è generato dalla piovosità
in Etiopia e scorre come Nilo azzurro nel Sudan prima di entrare in Egitto.
La parte restante dipende dal sistema del Nilo bianco, che ha le sue sorgenti
in Tanzania, al lago Vittoria, e si congiunge al Nilo azzurro nei pressi di
Khartoum. Il fiume più lungo del mondo rifornisce in tutto nove nazioni, e
in Egitto arriva per ultimo. Sulla base di un accordo sottoscritto nel 1959
con il Sudan, l'Egitto ha diritto ogni anno a 55,5 miliardi di metri cubi
d'acqua del Nilo, mentre al Sudan ne sono stati assegnati 18,5. Per soddisfare
il suo fabbisogno l'Egitto integra l'acqua del Nilo con piccole quantità di
acque freatiche, con l'acqua del drenaggio agricolo e con acque di scolo municipali
trattate. Nel 1990, ha avuto una disponibilità di 63,5 miliardi di metri cubi
di acqua. Sfortunatamente, anche secondo le proiezioni più modeste la domanda
idrica egiziana salirà a 69,4 miliardi di metri cubi per la fine del decennio.
Il valore crescente dell'acqua, le preoccupazioni concernenti la qualità e
la quantità di approvvigionamenti, oltre che le possibilità di accesso, accordate
o rifiutate, hanno dato luogo a un concetto di geopolitica delle risorse,
o "idropolitica". A questo
riguardo, l'acqua si avvicina al petrolio e a certe ricchezze minerali in
quanto risorsa strategica. La sua rarità e il suo valore crescente porteranno
sempre più a delle politiche dell'acqua e a conflitti internazionali che potranno
attribuire ai diritti su quest'ultima un'importanza di primo piano. Nel continente
africano molti paesi dipendono da corsi d'acqua che vengono da altri paesi.
Il Botswana, il Congo, l'Egitto, il Gambia, la Mauritania e il Sudan, ricevono
tutti più del 75 per cento dei loro approvvigionamenti idrici da corsi d'acqua
che nascono dai loro vicini a monte. Più del 40 per cento della popolazione
mondiale vive in bacini idrografici divisi tra diversi paesi. Le nazioni del
bacino del Nilo hanno partecipato tutte ad un forum per la cooperazione tramite
un gruppo chiamato Undugu, che in swahili significa "fraternità". Nell'immediato
futuro, però, non appare probabile una collaborazione significativa, soprattutto
non tra l'Etiopia, l'Egitto e il Sudan. All'Africa Water Summit, incontro
ad alto livello tenutosi al Cairo nel giugno 1990, l'Etiopia dimostrò la sua
indisponibilità a condividere con i suoi vicini persino dati idrologici di
base. Per l'Etiopia, la cooperazione è condizionata alla rinegoziazione dell'accordo
sulla divisione dell'acqua raggiunto da Egitto e Sudan nel 1959. L'Etiopia
considera il trattato iniquo e impraticabile perché destina una grande quantità
di acqua del Nilo a questi due paesi, che contribuiscono molto poco al flusso
del fiume.