Acqua: le multinazionali
in Italia.
L'acqua
è il business del futuro e le multinazionali in Italia si stanno attrezzando
per non lasciarsi scappare l'affare. Fonti: "L'acqua, un affare privato"
del Coordinamento Lombardo Nord Sud del mondo, e altre. Ottobre 2002.
Anche nel
nostro paese, in linea con gli attuali processi di privatizzazione, saranno
i grandi gruppi privati, sia italiani che stranieri, a spartirsi il ricco
mercato dell'acqua, dalla captazione, alla depurazione, alle fognature, che
oggi sono gestite da oltre 8.000 enti, per la maggior parte comunali. Le gare
per l'assegnazione avverranno all'interno dei cosiddetti Ato (ambiti territoriali
ottimali), che sono circa 90 e corrispondono più o meno alle attuali provincie.
La legge 36/1994, infatti, prevede che gli enti locali si mettano insieme
in consorzi, costituiscano le autorità e i Piani di ambito, indicando investimenti
e tariffe previsti e bandiscano gare per scegliere i soci privati o per dare
in concessione i servizi. Finora sono
42 gli ambiti già costituiti, ma solo quello di Arezzo è già operativo. L'insieme
degli investimenti si aggira intorno ai 100 mila miliardi e l'affare consiste
soprattutto nella possibilità, per le imprese che si vedranno assegnate il
sevizio, di aumentare le tariffe a scapito degli utenti, dal momento che attualmente
quelle italiane sono mediamente molto più basse (circa 1/5) rispetto a quelle
francesi o tedesche. Secondo Roberto Bazzano, dirigente dell'Amga, si può
útendere a un utile lordo del 12-15% sul fatturatoî. Ma vediamo
più nei particolari ciò che sta avvenendo. Il servizio idrico di Latina, che
copre 38 comuni, per un totale di 600.000 abitanti, verrà sottoposto a una
gara che vedrà la partecipazione di sei cordate di imprese, tre guidate dalle
francesi Suez lyonnaise des eaux, Saur e Vivendi-Enel, due rappresentate da
Amga-Edison-Aem e Acea-Italgas e una dal gruppo inglese Severn Trent. L'Acea
di Roma, invece, ha già attenuto l'assegnazione dell'Ato2 Lazio centrale Roma
(3,6 milioni di abitanti), contro cui ha presentato ricorso Suez lyonnaise
des eaux. Ma l'Spa romana travalica ormai i confini nazionali ed ha lanciato
una vera e propria offensiva sulle risorse idriche in America Latina, dove,
oltre alla costruzione del nuovo acquedotto di Lima, la depurazione delle
acque di Panama e la partecipazione ad una gara per il Nicaragua, ha aggiunto
recentemente un'altra conquista, grazie ad una gara promossa dalla Banca Mondiale:
la gestione triennale del servizio idrico di San Pedro in Honduras, insieme
ad una cordata di aziende italiane, dove si prevede un fatturato annuo di
35 milioni di dollari. Nell'Ato di Arezzo ha già vinto l'Amga insieme alla
Lyonnaise des eaux, che dovranno gestire il servizio per circa 350.000 utenti.
In palio verrà messo anche l'Ato di Frosinone. Napoli e la Calabria (con circa
400 comuni da rifornire), fanno gola alla Edison, Enel-Hydro ed Eni, già in
lizza per la prossima gara. Non meno redditizi saranno la Sicilia (su cui
ha messo gli occhi l'Enel) e la depurazione milanese. La posta
in gioco, dunque, è alta e questo è il motivo per il quale alcuni dei maggiori
gruppi europei, tagliati fuori dall'affare, hanno denunciato a Bruxelles e
al Tar la violazione delle norme sulla concorrenza.