Acqua: Medio Oriente.
Come
Iraq, Siria e Turchia si contendono l'acqua. Fonti: "Le guerre dell'acqua"
di Donato Rivolta, e altri. Ottobre 2002.
La Turchia
e la Siria hanno firmato nel 1987 un protocollo che garantisce alla Siria
un getto minimo di 500 metri cubi al secondo, circa la metà del volume del
fiume Eufrate al confine. La Siria vuole aumentare questa quota, una richiesta
che la Turchia ha sinora rifiutato. Si dice che recentemente un altissimo
esponente del governo turco, riferendosi alla richiesta siriana, abbia osservato:
"Noi non diciamo che dovremmo condividere il loro petrolio. Loro non possono
dire che dovrebbero condividere la nostra acqua". Una possibile carta vincente
in mano siriana è il fatto che la Turchia ha bisogno di un accordo sull'acqua
con i suoi vicini più a valle per assicurarsi il finanziamento della Banca
Mondiale e di altre agenzie internazionali di prestito necessario a portare
a termine il suo Southeast Anatolia Project, il cui costo è stato valutato
intorno ai 29 miliardi di dollari. Calcoli relativi ai futuri sviluppi demografici
della regione (il tasso di crescita medio annuo è pari al 2,2-3,7%) ed alla
sua evoluzione climatica ed idrologica, sembrano promettere insolubili scompensi
nel rapporto tra domanda e offerta delle risorse idriche degli anni a venire.
Alle controversie
internazionali, che non interessano il solo versante arabo-israeliano, ma
si estendono alla stessa dimensione dei rapporti inter-arabi, si sommano preoccupazioni
legate ai bisogni interni delle popolazioni. Basti pensare che nel Medio Oriente
più del 70% delle risorse idriche è destinato alle colture irrigue, benché
il contributo dato dal settore agricolo alla produzione ed alla occupazione
nei diversi paesi sia declinante.