DI INTEGRALISMO SI
MUORE
IDUE DONNE
IMPICCATE, ALTRE DUE IN CARCERE CON L'ACCUSA DI AVER UCCISO UN
UOMO. PENA DI MORTE COMMINATA A TRE PRIGIONIERE. TRENTA IMPICCAGIONI
NEGLI ULTIMI GIORNI DEL 2002. IN DUE BREVI COMUNICATI LE DONNE
IRANIANE DENUNCIANO UN MASSACRO CHE IL MONDO NON VUOLE SENTIRE.
gennaio 2003, dal Consiglio
nazionale di Resistenza dell'Iran. Traduzione di Valentina Cristaudo
I giornali di stato raccontavano martedi che due giovani donne, Zahra Bagh-Shirin e Karahnaz Youli,sono state impiccate sabato, nel sud della città di Gachsaran , dopo aver passato quattro anni in prigione. Altre due donne, Parvaneh Mohammadpour e Shahla Schafeqquati, sono state condannate a quindici e tre anni di prigione, nel corso dello stesso processo, lo riferiva il quotidiano Etemad martedi. Il giornale rileva che le quattro donne erano accusate dell'uccisione di un uomo. L'impiccagione delle due donne e l'imprigionamento delle altre due per l'assassinio di un uomo hanno luogo sotto un regime misogino le cui leggi stabiliscono che il sangue di una donna valga la metà di quello di un uomo. Se un uomo uccide una donna, non sara' giustiziato, anche se giudicato colpevole, a meno che la famiglia della donna non possa pagare in anticipo la metà del prezzo del suo sangue.
I giornali di stato riferivano la scorsa settimana che due donne sono state condannate alla pena di morte. La condanna a morte per una terza donna, Kobra Rahmanpour, di anni venti, è stata confermata e inoltrata all'"ufficio di perfezionamento delle sentenze" per essere eseguita. Le forze repressive dei mullah stanno continuando l'arresto arbitrario di donne e giovani ragazze per mezzo di accuse ridicole. Il giornale del governo, Iran, riferiva ieri che otto ragazze, tutte studentesse, sono state arrestate "in una speciale operazione di sorveglianza da agenti delle forze di sicurezza dello Stato". Il giudice penale Zacheri Nassab ha annunciato questa notizia e ha chiesto sforzi per continuare ad arrestare altre ragazze. Ha riferito che le ragazze sono state accusare di aver preso parte a feste. Il regime di discriminazione in Iran, mentre continua nella sua spietata iniziativa di giustiziare e reprimere le donne, si e' impegnato in un'ingannevole campagna propagandistica che riguarda una moratoria sulla questione della lapidazione delle donne. L'obiettivo dei mullah è solo quello di aggiudicarsi qualche concessione politica ed economica nelle spartizioni con i governi dell'ovest. Il fatto è, comunque, che nessun ufficiale autorizzato nel regime dei mullah ha annunciato un simile ordine di bloccare le esecuzioni. Al contrario, molti autorevoli ufficiali hanno energicamente smentito queste voci. Come replica alle notizie dei giornali, Mullah Gholam-Reza Rezvoni, un membro del Consiglio di Difesa, ha riferito alle agenzie di stampa del regime il 28 dicembre: "La lapidazione è insostituibile, e nessun'altra forma di punizione può prendere il suo posto".
Hossein -Ali Amiri, capo del dipartimento di giustizia, ha annunciato in un'intervista con la sezione persiana della BBC, il 27 dicembre: "Non ci sono state istruzioni scritte o ufficiali ed io non ho notizia che Sua Eminenza, il capo della magistratura,abbia sospeso le sentenze di lapidazione"Iran: i giornali ufficiali riferiscono cinque impiccagioni, due condanne a morte nel primo giorno del 2003
Trenta esecuzioni negli ultimi giorni del 2002, inclusa l'impiccagione di due donne nel sud dell'Iran.
Un giornale, Kayhan, riferiva nel primo giorno del 2003 che cinque prigionieri sono stati impiccati in due città dell'Iran. Secondo il giornale, tre prigionieri, Kazem Ahmadi, RezaHamrahi e Mohammad Gozoli-Reihami, sono stati impiccati in pubblico, fuori dell'ufficio del governatore, nel nord-ovest della città di Ahar, ad est della regione dell' Azerbajan. Sono stati accusati di "andare contro Dio, di corrompere il mondo e di causare paura e terrore". Il regime clericale usa spesso questi pretesti per giustificare l'esecuzione di dissidenti politici. Nella stessa edizione del giornale, Kayhan riferiva l'impiccagione di due prigionieri nel nord-est della citta' di Semnan. Due altri giornali di stato, Afarinesh e Sedaye Edalat riferivano il primo gennaio che i tribunali di Teheran hanno emesso la condanna a morte per due prigionieri. In un caso diverso, un prigioniero di ventuno anni, Mostafà, è stato condannato a morte, riferiva il quotidiano Javan martedi.
Due donne, Zahra Bagh-Shirin e Farahnaz Youli , sono state impiccate a sud della città di Gachsaran alle sette del mattino di sabato 29 dicembre, dopo quattro anni di prigione, lo riferiva il quotidiano Etemad martedi.
I giornali di stato hanno riferito di trenta impiccagioni o sentenze di morte negli ultimi dieci giorni in Teheran, Bandar-Abbas, Quchan, Ahar, Semnan, Mahshahr, Dezful, Gachsaran e Dashti...
Mentre le esecuzioni in strada continuano incessantemente, il regime dei mullah continua a perfezionare barbariche forme di punizione in pubblico. Il quotidiano di stato, Qods, riferiva ieri che due prigionieri, Abdalqahhar e Mohammad Reza, hanno subito l'amputazione delle mani, a sud della città di Kerman.