ATTIVISTE OLANDESI FARANNO ABORTI SU UNA BARCA
UN OSPEDALE FEMMINISTA STA PER PRENDERE IL LARGO A DIFESA DEI DIRITTI RIPRODUTTIVI DELLE DONNE DEL MONDO


settembre 2000, da Mujeres en movimiento

 

La prima clinica fluttuante di aborti, idea di militanti femministe olandesi, tra cui la dottoressa Rebecca Gomperts, viaggerà intorno al mondo e praticherà aborti a una prudente distanza dalle coste dei paesi dove questo intervento è proibito. L'idea non è stata ben accolta a Malta - uno dei paesi verso i quali probabilmente è diretta la barca -: le autorità questa settimana hanno definito l'iniziativa "orrenda", mentre i vescovi locali hanno accusato la dottoressa Gomperts di portare a termine "tremendi omicidi". Gomperts, comunque, non si tira indietro: "Nessun cambiamento importante ha mai avuto luogo senza rischi - dice dalla sua casa ad Amsterdam .- Stiamo parlando di un diritto umano: il diritto a pianificare i figli quando e dove uno voglia."
L'idea di una "clinica marina per donne" è venuta a Gomperts quando stava lavorando come medico nel Rainbow Warrior, la barca di Greenpeace affondata dai servizi segreti francesi durante una protesta antinucleare nel 1985. La clinica fluttuante, che si chiamerà Sea Change, avrà come obiettivo i paesi dove l'aborto è illegale: tutti quelli del Sudamerica, la maggioranza degli africani, un buon numero di quelli asiatici e Polonia, Malta, Irlanda. La sua organizzazione, la Fondazione Donne sulle Onde, ha pianificato l'iniziativa con precisione militare e sembra avere considerato fino all'ultimo dettaglio.
L'unico ostacolo ora è il denaro: ancora mancano 150 mila dollari perchè la barca possa salpare.
Il Sea Change non sarà grande -50 metri di lunghezza- però sarà ben equipaggiato: sarà piuttosto simile alle imbarcazioni-ospedali che furono usate durante la Seconda Guerra Mondiale.
La nave getterà l'ancora a 200 miglia dalla costa e pertanto, sostiene la dottoressa Gomperts, si troverà in acque internazionali e sarà soggetta alla legislazione olandese. Le donne saranno condotte a bordo in piccole imbarcazioni durante la mattina, e la clinica avrà dieci letti e una sala d'aspetto. In altri momenti del giorno si forniranno consulenze e assistenza anticoncezionale.
L'equipaggio, che includerà due medici e una infermiera, sarà disponibile anche per addestrare ostetriche locali in tecniche di aborto sicure, e svolgerà attività aperte alle quali inviterà politici e attiviste. Si valuta che l'imbarcazione potrà realizzare circa cinquemila aborti all'anno e, considerato che due terzi della popolazione del mondo vivono entro una distanza di cento miglia da qualche porto importante, il suo raggio d'azione sarà ampio. L'intervento sarà gratuito, però alle donne che possano pagare, si chiederà una donazione.
Consapevole che la nave è un obiettivo facile per campagne antiabortiste, la dottoressa gomperts annuncia che i criteri di sicurezza saranno stretti. "Ci rendiamo conto, data la possibilità di atti violenti, che dovremo essere molto vigilanti e pertanto abbiamo incluso la sicurezza come una questione significativa nel bilancio dell'imbarcazione. Ci saranno sistemi di supervisione con telecamere, personale di ronda 24 ore su 24 e altre misure che non possiamo rivelare."
E' poco probabile che la nave venga affondata, aggiunge, e "il rischio di ferire le donne attaccando la nave sarebbe una pessima pubblicità per i terroristi antiabortisti". La nave si fermerà in una località per un periodo massimo di sei mesi e arriverà senza preavviso, per non dare agli attivisti contrari all'aborto opportunità di organizzarsi. La dottoressa Gomperts promette che navigherà per il mondo finché l'aborto non sarà legale ovunque. "Il Sea Change continuerà finché ce ne sarà necessità o domanda, cioè finché ci saranno paesi in cui le donne non hanno diritti riproduttivi".
La dottoressa sottolinea il fatto che circa centomila donne muoiono ogni anno a conseguenza di aborti mal fatti.