LESBICHE SOMALE CONDANNATE A MORTE
UNA SENTENZA DA BLOCCARE


marzo 2001, da Pace & guerra

 


Una coppia di lesbiche somale è stata condannata a morte da una Corte Islamica di Bosaso, capitale commerciale della regione del Puntland, dichiaratasi autonoma, nel nordest della Somalia, stando alle notizie pervenute all'IRIN ed agli altri media. E' il primo caso del genere in Somalia, paese culturalmente conservatore, dove l'omosessualità è proibita.
Le due lesbiche sono state condotte dinanzi alla Corte Islamica di Bosaso il 19
Febbraio u.s., dove hanno dichiarato di vivere insieme come coniugi: "marito e moglie". La Corte di Bosaso ha imputato le donne, di cui non sono resi noti i nomi, di "condurre un comportamento contro natura" condannandole alla pena capitale per lapidazione. E' un verdetto difficile da impugnare a causa dell'impianto del processo penale basato esclusivamente sulla Legge mussulmana del Corano:"la Sharia ".
Stando alle fonti locali, apprese dall'IRIN, la convivenza tra le due donne divenne un caso, allorché una di esse si recò ad un'Autorità del Puntland per reclamare dei maltrattamenti subiti dalla convivente, che si era rifiutata di pagarle delle cure mediche. La sentenza riscosse il plauso del folto pubblico presente in aula. Infatti già una folla di un centinaio di persone aveva fatto pressione sulla Corte affinchè s'interessasse del caso. La folla, secondo quanto si asserisce, "esultò quando il giudice pronunziò la sentenza di condanna a morte per le due donne"(BBC News).
La sentenza di condanna non è stata ufficialmente confermata. I media Somali asseriscono che entro una settimana si dovrebbe conoscere la data delle esecuzioni. Le Organizzazioni per i Diritti Umani, in Somalia, hanno già protestato per la condanna (BBC News). Non vi sono state comunque reazioni alla sentenza, poichè l'omosessualità è raramente un argomento di dialogo tra la gente somala.
Il Puntland è la provincia a nordest della Somalia, dichiaratosi Stato indipendente in attesa della costituzione di un futuro Stato federale. Il Governo di Mogadiscio non ha giurisdizione nella regione.
Il Puntland applica le leggi somale, che si basano liberamente sulla Sharia.
Il caso ha suscitato l'attenzione internazionale, e sono già pervenute le prime dichiarazioni di protesta per la violazione dei diritti umani. L'ONU condanna la sentenza capitale "come questione di principio", e soprattutto per la lapidazione, quale "pena di inumana crudeltà". La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo non prevede la libertà di orientamento sessuale, limitando le violazioni dei diritti soltanto per le condanne a morte. L'omosessualità è bandita in molti Stati Africani, e sebbene vi siano rare condanne, la repressione è spesso durissima.