A proposito della richiesta degli antifascisti tedeschi di chiedere la messa al bando del Partito Nazional-democratico Tedesco.
Da Inprecor. Di Manuel Kellner. Aprile 2001.



L'iniziativa dei partiti di governo per la messa al bando dell'NPD costituisce un fatto politico importante. Infatti questo non è un gruppuscolo marginale, ma il partito attualmente al centro della ricomposizione del fascismo in Germania. La SPD, i verdi, la maggioranza delle direzioni sindacali e la PDS, si accontentano di partecipare a manifestazioni rituali, e sperano che la procedura giudiziaria porterà alla soluzione del problema.
I Comitati antifascisti, così come le correnti e le organizzazioni a sinistra della PDS, hanno difficoltà a trovare una risposta politica adeguata, ed è comprensibile. Occorre rinforzare e riorientare il movimento di massa, ed è quindi necessario dibattere sulla strategia antifascista.
Allo scopo di illustrare i problemi di valutazione politica della questione, voglio citare il contributo scritto di un militante antifascista "autonomo" di Colonia, particolarmente interessante: "L'intervento dello Stato e del livello legislativo, per la messa al bando dei gruppi di estrema destra, potrebbero ritorcersi contro la sinistra stessa. L'alternativa per noi non resta che quella di organizzare la resistenza civile e popolare quotidiana. La lotta contro il razzismo e la violenza di destra deve essere portata nelle strade, nelle fabbriche, nella vita privata e nei mass-media. (...) Questo per non dimenticare che la polizia e la giustizia, qui non lavorano per la popolazione, ma sono esse stesse delle forze ausiliare razziste all'interno del quadro della politica ufficiale relativa agli 'stranieri'."
All'interno della tradizione delle correnti di idee che si riferiscono a Trotsky, questo scritto costituisce un esempio di argomentazione molto importante. E' vero infatti che l'opposizione di sinistra, negli anni della Repubblica di Weimar, sostenne fortemente e a giusto titolo, polemiche contro l'idea dei socialdemocratici di combattere l'emergere del nazismo attraverso le vie giudiziarie e poliziesche dello stato borghese, nel regime democratico parlamentare. D'altra parte, anche questo strumento potrebbe essere utile. Nel senso della ricerca volta a trovare la strada della resistenza per le masse ed alla possibilità di aprire una prospettiva di mobilitazione per il potenziale rivoluzionario.

NON CI SI DEVE LIMITARE ALLA PROPAGANDA

Attualmente in Germania esiste soprattutto la propaganda antinazista.
Gli appelli dei partiti di governo all'antifascismo, non servono ad altro che a camuffare la propria politica razzista, e sono quindi ipocrite. Questo in linea con gli interessi del grande capitale.
Ma intanto centinaia di migliaia di persone in Germania sarebbero pronte a mobilitarsi contro gli atti criminali e la propaganda inumana dei neonazisti e contro l'NPD in particolare. (...)

COSTRUIRE UN MOVIMENTO ANTIFASCISTA DI MASSA

E' fondamentale quindi la mobilitazione alla base per ottenere una vera dissoluzione dell'NPD e per fare veramente arretrare l'estrema destra. Una volta messa in azione, la maggioranza degli antifascisti può facilmente apprendere e capire la natura ipocrita della politica ufficiale.
Per non parlare di un passato troppo lontano (Repubblica di Weimar, ecc.), basta tornare indietro di una dozzina di anni, alla fine della Repubblica Democratica Tedesca, ottenuta grazie ad un movimento di massa contro la polizia politica del regime, la STASI.
Alla base si formarono "Comitati per la dissoluzione della STASI". L'idea fu buona: l'autoattività alla base è il miglior punto di partenza per distruggere un apparato repressivo. Dentro il quadro dell'unificazione della Germania sotto il segno del capitalismo, e sotto il regno della borghesia della Germania occidentale, il movimento di base si decompose, la dissoluzione della STASI venne fatta da un altro apparato di Stato: quello della Repubblica Federale Tedesca. Il risultato fu che l'ondata emancipatrice del movimento di massa si arrestò e che negli stessi anni, iniziò ad affermarsi il movimento neonazista.
Da questa esperienza deriva che oggi dovremmo costruire "Comitati per la dissoluzione dell'NPD", larghi, a carattere di massa. Il punto di partenza potrebbe essere la volontà di arrivare alla dissoluzione dell'NPD, quello di arrivo sarà la dissoluzione e la decomposizione di tutte le organizzazioni di estrema destra nel loro insieme. I Comitati poterebbero raggruppare i comitati e le organizzazioni antifasciste esistenti, le organizzazioni di estrema sinistra, la PDS, i sindacalisti di diverse sezioni sindacali e diversi sindacati, settori dell'SPD e dei Verdi, e più in generale tutti gli individui pronti a mobilitarsi contro l'NPD e contro l'estrema destra in generale. Gli obiettivi di questi "Comitati per la dissoluzione dell'NPD" potrebbero essere, ad esempio, i seguenti:

- Impedire che i tempi per i processi contro i reati commessi dagli estremismi di destra si trascinino a lungo, osservare l'andamento di questi processi ed impedire che le argomentazioni dei tribunali vadano verso "la lotta contro l'estremismo in generale", ecc.

- Studiare la stampa, la realtà e le attività dell'NPD, così come dell'estrema destra nel suo insieme, nelle città e nelle provincie, e rendere pubblico tutto ciò.

- Organizzare l'autodifesa contro i nazisti se necessario e, comunque, organizzare la difesa delle loro vittime abituali (gli immigrati, i rifugiati politici, i centri culturali e di incontro, gli handicappati, ecc.).

- Scegliere i luoghi delle attività degli estremisti di destra come bersagli per le mobilitazioni di massa per lo scioglimento dell'NPD e delle altre organizzazioni simili, beninteso prima che si pronuncino i tribunali
Se i tribunali si pronunciano per lo scioglimento dell'NPD e delle organizzazioni simili, apprestarsi ad organizzare la dissoluzione concreta di queste organizzazioni a livello locale.

- Raggrupparsi con gli altri "Comitati per la dissoluzione dell'NPD" a livello regionale e nazionale, per fissare le date di possibili manifestazioni antifasciste a tali livelli.

- Un tale orientamento potrebbe offrire un campo di attività a tutti i coloro che vogliono veramente fare arretrare l'estrema destra. Si può combinare la volontà di mobilitarsi contro l'NPD e l'estrema destra in generale, con i processi giuridici attivati. Se la creazione di un tale movimento riuscisse, certamente l'azione politico-giudiziaria verrà attuata più facilmente che non nella passività attendista da una parte e nella auto-emarginazione propagandista dall'altra.


Manuel Kellner, Inprecor ed.francese n.456, Marzo 2001