Romania: non abbiamo bisogno di stabilizzare la povertà.
Cresce la protesta operaia contro il governo romeno. Migliaia di lavoratori in piazza a Bucarest. REDS dalle fonti: Romania Libera, Ziua, Adaverul. Novembre 1999.


Il 23 novembre migliaia di lavoratori hanno manifestato per le strade della capitale romena, rispondendo all'appello lanciato dalla Confederazione Nazionale dei Sindacati Liberi della Romania (CNSLR), per protestare contro l'abbassamento del livello di vita dei lavoratori.
I lavoratori sono arrivati a Bucarest, provenienti da tutte le province del Paese, per partecipare a un corteo che si è mosso alle ore 11 da Piazza della Rivoluzione, nel centro della capitale, verso Piazza della Vittoria, dove ha sede il palazzo del governo.
I leaders dei sindacati affiliati alla CNSLR, quali quelli dell'industria, della scuola, della sanità, dei chimici, del legno, dei servizi pubblici, sono poi intervenuti da un palco improvvisato accusando le autorità di indifferenza verso la drammatica situazione presente in Romania, denunciando i prezzi spaventosi a cui devono fare fronte i lavoratori romeni in questo inverno rigidissimo. Gli interventi hanno poi fatto riferimento all'insostenibile prezzo sociale delle privatizzazioni, al livello esagerato degli stipendi dei dirigenti, confrontati con quelli miseri di tutti gli altri lavoratori. E mentre chi interveniva indicava con il dito puntato contro il governo, dalla piazza si alzavano gli slogan: "giù il governo!", "vogliamo cambiare, vogliamo votare", "dimissioni", "non avere paura, il governo cade". Il governo di centro destra capitanato da Radu Vasile, è intanto oggetto di una vasta protesta proveniente dei settori pubblici, per le privatizzazioni che sta portando avanti. I lavoratori di questi settori chiedono maggiori controlli e accusano il governo di corruzione. Sono scesi anch'essi in piazza rispondendo all'appello lanciato dai sindacati.
Le dichiarazioni conclusive della manifestazione sono state durissime. Pavel Teodoran, segretario della CNSLR, ha sostenuto che i lavoratori potranno ricorrere anche alla violenza se il governo si rifiuterà di aumentare i salari e di congelare i prezzi, così come richiesto dalle confederazioni sindacali. La manifestazione del 23 novembre si inserisce nel quadro di una campagna di mobilitazione indetta ed organizzata da quattro confederazioni sindacali: CNSLR, IL Blocco Nazionale Sindacale, Cartello Alfa, e la CSDR (Confederazione dei Sindacati Democratici della Romania).
La primavera scorsa il governo aveva preso degli impegni precisi con le confederazioni sindacali per migliorare il livello di vita dei lavoratori e dei pensionati, per un rilancio economico e per interventi nel quadro del miglioramento dei servizi sociali pubblici. Tutte promesse non mantenute.
Nel corso della manifestazione ci sono stati momenti di tensione con la polizia: un automezzo, portato dai manifestanti, ha cercato di entrare nella piazza del governo, ed è stato bloccato da un blindato della polizia. La tensione si è attenuata dopo un intervento del segretario della Federazione Sindacale degli Autisti, che ha invitato la polizia alla calma, spiegando che si dovranno aspettare ben altro che un semplice automezzo, se i sindacati decideranno di intervenire in modo più duro nelle manifestazioni, e che le colonne dei blindati non basteranno di certo per fermare la protesta.