Verona 9 giugno, manifestazione nazionale.
Manifestazione nazionale in occasione della giornata mondiale dell'orgoglio dei gay, delle lesbiche, dei-delle bisessuali, dei-delle transgender per l'affermazione della piena cittadinanza delle persone a prescindere dall'orientamento sessuale, identità di genere, cultura, etnia. Riceviamo, pubblichiamo e sosteniamo l'iniziativa del circolo Pink di Verona. Giugno 2001.


La cittadinanza va scritta
Verona 9 giugno 2001

Il Circolo Pink Centro di iniziativa Gay e Lesbica di Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Drastica...mente Circolo Lesbico - Padova, Circolo di iniziativa omosessuale Tralaltro - Padova, Dedalo gay e lesbico - Arcigay Venezia, Azione Gay e Lesbica Firenze, Zephiros - Associazione Culturale Gay e Lesbica - Genova, Liberopuntotutti - Associazione gay e lesbica - Genova, Crisalide Arcitrans - Genova, Circolo Gay e Lesbico Maurice - Torino, Informagay Torino, Rete dei GLO
- Gruppi di Liberazione Omosessuale - Rifondazione Comunista,Centro di Iniziativa Gay - Arcigay Milano, Forum delle donne di Rifondazione Comunista, CODS Toscana CODS Lombardia, Socialismo Rivolzionario Toscana- Veneto e Lombardia, Circolo Mario Mieli - Roma, Arcitrans Libellula 2001 - Roma, Open Mind - Centro di Iniziativa Gay/Lesbica/T.ransgender Catania, Coordinamento Laico Antirazzista Cesar K. Verona, ritengono indispensabile indire una manifestazione nazionale a Verona, universalmente nota come "città dell'amore" per denunciare il perdurare di una palese discriminazione da parte del Comune di Verona nei confronti di lesbiche, gay e transgender.
Questo nasce da un clima di intolleranza e da una città, da sempre laboratorio delle destre, in cui naziskin, integralisti cattolici, Forza Nuova sono strettamente legati ai partiti di governo degli enti locali (AN,F.I.,Lega Nord).
Da questo connubio che esalta i valori della tradizione di un,Europa Bianca e Cattolica partono le più aberranti proposte razziste, puntualmente legittimate sotto forma di Patrocinio e finanziamento dalle istituzioni stesse: lotta a gay, lesbiche, agli immigrati,ai sinti e rom, attacco alle conquiste sociali degli ultimi trent`anni. Esaltazione del fascismo con la concessione di permessi per raduni neo-nazisti (l'ultimo, tenutosi presso il Teatro Tenda Estravagario di Verona, sotto forma di concerto, patrocinato dagli Assessorati: alle Politiche Giovanili e alla cultura del Comune di Verona, alla Cultura della Provincia di Verona e inoltre, finanziato con decine di milioni dallo stesso Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona); organizzazione di convegni da parte di gruppi di integralisti cattolici (Principe Eugenio, Famiglia e Civiltà) patrocinati dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Verona. A tutto ciò si aggiungono le diverse proposte di mozioni indecenti presentate negli enti locali (in una ad esempio viene chiesto che gli extracomunitari possano salire sugli autobus solamente dalla porta anteriore), nonchè la presenza di assessori fascisti e ex-picchiatori.
In questo clima di estrema intolleranza, che del resto si sta diffondendo in buona parte d'Italia, vogliamo tentare di costruire unaresistenza che parta dalla valorizzazione delle diverse identità e culture.

Manifestiamo a Verona il 9 GIUGNO 2001 per ottenere una piena cittadinanza delle diverse differenze che compongono la società.

Le semplificazioni e/o le banalizzazioni dei fenomeni sociali portano al consolidamento degli stereotipi, al rinforzo del pregiudizio ed alla conseguente crisi della convivenza civile. Crediamo che ogni diversità e ogni differenza, per avere piena cittadinanza, debbano essere chiamate con il loro nome, riconosciute con il loro nome, tutelate giuridicamente con il loro nome.

Verona è una delle tante città italiane che ha scelto di far prevalere la cultura della semplificazione e dell`esclusione sociale di tutte quelle persone che non hanno nome giuridico, morale, economico. Il ricco Nordest, per mantenere il suo miracolo economico, ha scelto di appoggiare un sistema liberista che punta sulla privatizzazione estrema, senza diritti per i lavoratori, sul federalismo senza regole democratiche, sulla demolizione del "pubblico" e quindi dello Stato e la sua Costituzione.

Un modello economico basato sulla centralità dell'azienda-famiglia fortemente regressivo perché restringe gli spazi di autonomia delle donne costrette forzatamente all'interno di schemi precostituiti utili all'ideologia familista, che le vuole madri-figlie-fertili-lavoratrici.

Inoltre la globalizzazione agisce un'azione normalizzatrice e includente sulle potenzialità rivoluzionarie dell'identità di genere e di orientamento sessuale, reiterando modelli di consumo etero/maschilisti studiati ad hoc, su una fascia di mercato che si trasforma in lobby, neutralizzando così l'antagonismo e qualsiasi progetto di cambiamento e di giustizia sociale a favore di una capitalizzazione dei bisogni. In questa situazione di crisi della democrazia, di attacco alla memoria storica del nostro paese, di svilimento della nostra Costituzione, di smantellamento del Pubblico a favore del privato/famiglia, di continua messa in discussione della laicità dello Stato e della Scuola Pubblica, di annientamento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e` indispensabile reagire.

Nel 1995, a Verona, abbiamo alzato la testa contro questa cultura di destra nel tentativo di spezzare quel silenzio che pesa su tutte le persone prive di piena cittadinanza, silenzio che diventa persecuzione
nei periodi bui della storia. Contro questo 'non detto' culturale, istituzionale, che legittima forme gratuite di esclusione sociale, nel 1995 gay, lesbiche, bisessuali, transgender di tutta Italia, assieme a
moltissime realtà che si battono per i diritti civili, scesero in piazza contro delle mozioni approvate dal Consiglio Comunale nelle quali venivano negati diritti e cittadinanza alle persone omosessuali.(mozioni proposte da Popolari, Forza Italia e Patto Segni).
A tutt`oggi quelle mozioni sono ancora valide nonostante le direttive dell`Unione Europea. Crediamo che in ogni parte d`Italia avvengano fenomeni di discriminazione a livello istituzionale,scolastico, familiare,morale e culturale.Proprio per questo dobbiamo entrare nell`ordine di idee che dobbiamo dare una risposta progettuale compatta. Si tratta di fermarci un attimo e riconoscerci la potenzialita` di cambiare qualcosa partendo da obiettivi concreti e condivisi, il primo su tutti: il diritto di cittadinanza di ogni persona anche sulla base del proprio orientamento sessuale.
l Movimenti dei gay, delle lesbiche, dei-delle bisessuali, dei-delle transgender devono dare una risposta forte laddove e` stata forte la negazione dei diritti. Ripartiamo da Verona a scrivere la nostra cittadinanza per arrivare al parlamento italiano. La Mozione di Verona deve essere ritirata perché é un`offesa alla democrazia e allo Stato di diritto e legittima istituzionalmente la pratica dell`intolleranza.

Lo scorso WORLD PRIDE di Roma è stato una ferma risposta agli attacchi integralisti e fascisti alle libertà individuali, un grande momento per ribadire la laicità dello Stato.
Il 9 GIUGNO a VERONA dovrà essere l`occasione per continuare a TESTA ALTA un percorso iniziato nel 1945, da tutte quelle cittadine e quei cittadini che fanno della Memoria e dell'antifascismo un valore insostituibile per la costituzione di una società libera e democratica.

Ritroviamoci a Verona per chiedere che il diritto di cittadinanza di ogni persona, qualunque sia il suo orientamento sessuale, identità di genere, etnia, provenienza, condizione fisica, sociale, venga SCRITTO e TUTELATO nell`ordinamento giuridico italiano, superando così la condizione di emarginazione e clandestinità.

Obiettivi della Manifestazione
- dare continuita` al World pride 2000 individuando obbiettivi comuni per i movimenti dei gay, delle
lesbiche, dei-delle bisessuali, dei-delle transgender:

- campagna di pressione sullo Stato Italiano affinché recepisca le Risoluzioni del Parlamento Europeo e legiferi dando pieno riconoscimento e cittadinanza alle persone con diverso orientamento sessuale e identità di genere, riconoscendo loro, cosi, dopo secoli di discriminazioni, il diritto all`esistenza.
- abrogazione delle mozioni del Comune di Verona contro la Risoluzione del P.E.del 8 febbraio 1994
sulle pari opportunità delle persone con diverso orientamento sessuale e identità di genere nella U.E.
- ribadire la libertà di tutte le donne, comunitarie ed extracomunitarie, con il diritto all'autodetermina
zione, alla pienezza di diritto sui loro corpi e l'assoluta libertà nella scelta di stili di vita.
- elaborare un sistema di normative atte a migliorare e garantire la qualità della vita delle persone transessuali e transgender

Inoltre:
- per fermare la violenza, i razzismi e tutte le forme di discriminazione, dando una risposta forte alle
vecchie e nuove destre in tema di diritti e di identità sessuale e di genere;
- per dire basta con tutte le clandestinità: per la piena cittadinanza di tutti e tutte;
- per costruire un percorso comune di rivendicazione dei diritti umani con le persone immigrate e con tutte le realtà escluse dalla piena realizzazione nella società.

INFORMAZIONI MANIFESTAZIONE

SEGRETERIA MANIFESTAZIONE:

Circolo Pink - Via Scrimiari 7 - 37129 Verona
Telefono e Fax 045 8065911
pinkverona@tiscalinet.it
tutti i pomeriggi dalle ore 15.00 alle