Il Corriere della Sera - 16.05.98

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Il Polo chiede un'audizione del presidente

«Su Moro Scalfaro parli alla commissione stragi»

Pellegrino: dovremo valutare l'ammissibilità giuridica della richiesta

M. Ne.

ROMA - Sul caso Moro il Polo chiede l'audizione del presidente Scalfaro davanti alla Commissione stragi. I parlamentari Vincenzo Fragalà (An), Carlo Giovanardi (Ccd), Antonio Leone e Marco Taradash (Forza Italia) si dicono «impressionati» dalle recenti dichiarazioni del Capo dello Stato, secondo il quale «le menti» del sequestro forse non sono state ancora individuate.

Gli autori della richiesta ricordano le notizie, vere o false che siano, di appartamenti in via Gradoli che farebbero capo ai servizi segreti. Notizie che hanno spinto Cossiga, ministro dell'Interno all'epoca del caso Moro, a presentare una provocatoria interrogazione per sapere se corrispondono al vero.

E allora, dicono i deputati del Polo, si faccia chiarezza una volta per tutte: «Il presidente della Commissione stragi Pellegrino chiami a testimoniare Scalfaro, Cossiga, il capo del governo Prodi e l'ex ministro dc Riccardo Misasi», ex personaggio di spicco della sinistra democristiana a cui lo stesso Moro aveva suggerito in una lettera alla moglie di rivolgersi per aiuti e consigli.

Una delle questioni da risolvere a questo punto riguarda il presidente della Repubblica. Si dibatte sulla possibilità giuridica per una Commissione parlamentare di raccogliere la sua testimonianza. «Nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione - spiega il senatore Pellegrino (Ds) - discuteremo la richiesta dal punto di vista della sua ammissibilità e anche sotto il profilo giuridico. A ogni modo, io farò un passo ufficioso presso il Quirinale per capire se il presidente Scalfaro è disponibile a un'audizione».

L'iniziativa del Polo tende comunque a dimostrare che tutte le «rivelazioni» di questi giorni sarebbero in realtà fumo senza arrosto. A cominciare da quella seduta spiritica del 2 aprile '78, dove era presente anche Romano Prodi, durante la quale venne fuori il nome «Gradoli». «Altro che spiriti - dicono i deputati del Polo -. Sarebbe ora che venisse rivelata la vera fonte di quell'informazione». E il forzista Taradash ironizza che si trattava comunque di «uno spirito bugiardo, perché la prigione di Moro non era in via Gradoli ma in via Montalcini». Ma secondo Mauro Zani e Paolo Corsini (DS-l'Ulivo) «la richiesta del Polo ha un chiaro intento propagandistico e strumentale. Richieste del genere tendono a rimandare in alto mare la Commissione che si avviava a concludere».

In attesa di decidere su Scalfaro, la Commissione stragi ha già convocato il giudice Rosario Priore che in un'intervista al Corriere aveva accennato a possibili referenti delle Br in Toscana.

 

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