Il Manifesto - 12.05.98

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DELITTI E INTELLIGENZE

PIETRO INGRAO

No, stavolta non si può fare come se non fosse successo niente. Sabato il presidente della repubblica, Scalfaro, ha detto cose amarissime e drammatiche sul delitto Moro, un evento che ha inciso in modo tagliente sulla vicenda politica di questo paese. E Scalfaro non le ha dette in una battuta improvvisa, cavatagli dalla bocca da una tv petulante. Le ha lette, in un testo scritto, in una seduta straordinaria del parlamento, avendo al lato i presidenti delle due camere. Si è chiesto: sono stati presi e processati i brigatisti che assassinarono Moro, ma - e qui conviene citare letteralmente - "le intelligenze criminose che scelsero, mirarono e centrarono il bersaglio, in quel momento politico essenziale, sono comprese in quei processi? E se no, a quale giudice risponderanno?"

Dunque la netta ed aspra denuncia di "intelligenze" che vollero la morte di Moro e fecero centro; e la grave convinzione che sinora esse non siano state colpite: altrimenti perché il capo dello stato avrebbe avanzato, in quella sede così solenne, e quindi dinanzi al paese, un dubbio, anzi un allarme così pesante?

Il presidente della commissione parlamentare stragi, Giovanni Pellegrino, commentando le dure parole del capo dello stato, ha replicato che le cose ormai sono tutte conosciute e occorre solo che le istituzioni le rendano pubbliche una volta per tutte e in via ufficiale.

Che strano paese l'Italia. La più alta autorità dello stato si domanda dinanzi al parlamento in seduta solenne se i corresponsabili del delitto più grave compiuto qui nell'ultimo mezzo secolo (addirittura foriero di un terremoto politico che fece da svolta) saranno mai perseguiti; e il responsabile ad hoc della istituzione parlamentare risponde: sappiamo già tutto, se ce lo fate dire. Si sbrighi, onorevole Pellegrino, si sbrighi.

Ciò che è certo è che ormai non si può fare come non fosse successo nulla. Nemmeno il linguaggio usato più lo consente. Scalfaro ha parlato di "intelligenze". E' una parola plurisenso, che può significare diverse cose, alcune in verità assai dense. Certo non è una parola che allude a uno "sparafucili" qualunque.

Noi abbiamo stima della prudenza del presidente della repubblica. E di certo egli pesa bene le cose che dice: anche i vocaboli delicatissimi. E troppe sono le ombre che - a torto o a ragione - gravano ancora sul delitto Moro.

Del resto che ipocrisia sarebbe versare in questi giorni di anniversario lacrime sul leader assassinato, e poi ritrarsi dinanzi a una verità o anche solo a un dubbio così grave, così sconvolgente?

Dunque chi ha titoli per agire agisca.

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