Il Corriere della Sera Venerdì 1° agosto 1997
Breda, Martirano, Saulino
ROMA - La riforma garantista dell'articolo 513 del codice di procedura penale è legge: la commissione Giustizia del Senato ha approvato la nuova norma che obbliga gli imputati di reato connesso (e quindi anche i pentiti) a confermare al processo le accuse contro terzi fatte in precedenza davanti al pubblico ministero.
Slitta invece a settembre il provvedimento sulle videoconferenze per i boss mafiosi. E sull'indulto arriva una brusca frenata di Scalfaro il quale invita il Parlamento a prendere tempo in modo da bilanciare le esigenze di umanità ed equità: «Ogni atto che abbia il sapore della comprensione e della misericordia non può essere germinatore di squilibri nella giustizia, o di ingiustizia vera e propria. Un reato non cambia veste per il semplice passare del tempo».