Il Corriere della Sera - 03 luglio 1997
IL BRIGATISTA DEL CASO MORO
Bonisoli: serve un provvedimento anche per chi non si è dissociato
C. Mus.
MILANO - «Da anni, ciclicamente, si parla di un provvedimento che chiuda gli anni di piombo. Ma non se ne viene mai a capo. Da ciò il mio pessimismo. Certo l'indulto metterebbe fine a un epoca, quella della lotta armata, che per noi è finita per sempre. E porterebbe tranquillità nelle nostre famiglie. Da anni abbiamo fatto tutte le autocritiche possibili, non siamo più quelli di una volta, né chiediamo riconoscimento politico alcuno. Non solo: abbiamo dimostrato che non costituiamo più un pericolo per la società».
E' molto schietto Franco Bonisoli, 42 anni, milanese, protagonista della strage di via Fani e del sequestro Moro, con ergastolo tramutato in 30 anni (di cui 20 scontati) perché dissociato. Ed è anche intellettualmente onesto: «Mi ritengo fortunato: a quest'ora potevo essere morto o in carcere a vita. Quando scelsi la lotta armata, giovane ventitreenne ma non incosciente, sapevo che cosa poteva capitarmi. Le leggi dello Stato mi hanno consentito di rifarmi la famiglia e l'esistenza:
da sei anni sono in semilibertà, lavoro come impiegato e sono impegnato nel sociale, ho due figli. Eppure..». Eppure? «Senza voler apparire arrogante e senza nulla pretendere, visto che mi si chiede un commento, devo dire che sarebbe ora che si avesse la forza di chiudere quell'epoca. Si parla tanto di rinnovamento, ma da questo versante non si arriva a conclusione». Indulto o grazia parziale? «Solamente l'indulto può riequilibrare le cose con equità, perché si tratterebbe di un provvedimento tecnico adeguato, non di un colpo di spugna né di un riconoscimento della lotta armata. Con la grazia parziale sarebbero tagliati fuori i "non dissociati". E sarebbe un errore:
perché anch'essi sono profondamente cambiati. Cito il caso di Marzia Belloli e di suo marito Samuele Zellino, entrambi ergastolani e genitori di una bambina di due anni e mezzo. Da tanti anni godono dell'articolo 21 e lavorano all'esterno, lei e una pittrice affermatissima. Si sono, in silenzio, reinseriti nella società. Ma rischierebbero di non avere futuro».