Corriere della Sera - 16.05.1998
G. Ga.
ROMA - Una soluzione tecnica, semplice. Una proposta che potrebbe chiudere «definitivamente» la partita con gli «anni di piombo». Un'idea di Ersilia Salvato di Rifondazione Comunista e Cesare Salvi dei Democratici di Sinistra, presentata sotto forma di proposta di legge. Poche righe appena. Il primo comma dell'articolo 79 della Costituzione è sostituito dal seguente: «L'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera». Mentre adesso invece amnistia e indulto possono essere approvati solo da una maggioranza qualificata, ovvero dai due terzi di deputati e senatori.
Una modifica che era stata introdotta nel '92, con l'effetto - dicono la Salvato e Salvi - di paralizzare qualunque provvedimento di indulgenza giudiziaria. Dall'entrata in vigore della Costituzione fino al '92 infatti erano stati 21 i provvedimenti di amnistia concessi in Italia. Da quelli celebrativi del 1959 (per il quarantennale di Vittorio Veneto) del '63 (per il Concilio Vaticano II), del '66 (ventennale della Repubblica) a quelli del '68 e '70 (per chiudere le vicende penali della contestazione). Poi la frenata.
«Un quorum così elevato - scrivono adesso i due senatori nella relazione alla proposta di legge -, superiore anche a quello previsto per le leggi di revisione costituzionale, rischia di produrre la paralisi di uno strumento di politica criminale». L'esigenza di una modifica costituzionale è dimostrata, secondo Salvi e Salvato, dall'impasse in cui si dibattono le proposte di indulto per i condannati per fatti di terrorismo che si sono succedute nelle ultime quattro legislature: «Bloccate da un quorum altissimo, che le espone ad un gioco di condizionamenti e di possibili veti incrociati».
Ma davvero questa idea basterebbe da sola a sbloccare le diffidenze trasversali che percorrono Camera e Senato? O invece si rischia solo di «spostare» il dibattito su un terreno confinante? Ersilia Salvato è convinta di no. «In commissione Bicamerale, di questo si è già discusso, e lì si è formata una maggioranza favorevole all'abbassamento del quorum. Questa è stata una delle ragioni che ci ha spinto a presentare la proposta. Certo, il problema si poteva affrontare anche in Bicamerale, ma conoscendo i tempi e le difficoltà oggettive di quel percorso, abbiamo pensato di farne un disegno di legge a parte».
La legge sull'indulto prevede la riduzione dell'ergastolo a 21 anni, il dimezzamento delle pene superiori a 10 anni e il condono delle pene per banda armata e associazione sovversiva, e riguarderebbe circa 200 ex terroristi.
Una «benevolenza» che ha spaccato maggioranza e opposizione: contrari sono Alleanza Nazionale (con l'eccezione di Francesco Storace e pochi altri), Forza Italia (tranne Tiziana Maiolo e qualche altro garantista) e Lega. Ma anche tutti gli ex democristiani, sotto qualunque sigla militino oggi: Popolari, Ccd, Udr, Cdu o Rinnovamento. Senza parlare, naturalmente, delle associazioni dei parenti delle vittime. Favorevoli invece Ds, Rifondazione e Verdi.