Il Corriere della Sera                                                             26 ottobre 1997

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Gasparri (An) invita Scalfaro a non farsi condizionare, l'ex leader di Lc dice: depistaggio preventivo delle indagini

Sofri, si ridiscute il «caso» Pinelli

D'Ambrosio: Fo rilegga la sentenza. Salvato: non fu una fatalità

ROMA - Mentre a Roma il comitato «Liberi liberi» annuncia che giovedì presenterà a Scalfaro la richiesta di grazia per Sofri, Bompressi e Pietrostefani, supportata da 158 mila firme, montano le polemiche sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato dalla Questura di Milano nel dicembre '69. Polemiche che si vanno ad aggiungere a quelle sulla condanna dei tre ex esponenti di Lc per l'omicidio Calabresi. «Non minimizzo assolutamente quanto avvenne nella Questura di Milano, come Gerardo D'Ambrosio (che nel '75 prosciolse dall'accusa di omicidio volontario Calabresi, n.d.r.) non ha minimizzato quei fatti nella sua sentenza». Così Pietro Folena replica a Dario Fo (che ha parlato di «giustizia medievale»), il quale ha criticato l'esponente del Pds per aver sostenuto che Pinelli cadde per un malore. Secondo Folena però «la verità giudiziaria va rispettata». D'Ambrosio invita Fo ad «andare a rileggersi quella sentenza. Vi furono, è vero, 80 professori universitari che firmarono una perizia basata sulla media matematica dei punti di caduta indicati dai testi, secondo la quale Pinelli era stato lanciato nel vuoto. Noi invece constatammo dai rami spezzati che Pinelli era caduto proprio dove i barellieri lo avevano raccolto». Sulla grazia, D'Ambrosio ha detto che «il primo presupposto è il ravvedimento e che Marino accettò una condanna a 11 anni».

In un dibattito a Radio Popolare, Sofri ieri ha parlato di «depistaggio preventivo delle indagini. Se fossi libero, mi piacerebbe essere ad Algeri». Per la Salvato (Prc), «la morte di Pinelli non fu una fatalità» mentre Gasparri (An) invita Scalfaro a «non lasciarsi condizionare dall'indecente mobilitazione» per Sofri. Sull'indulto, invece, è intervenuto il segretario del Prc Bertinotti: «Lo chiediamo per chiudere una pagina drammatica della storia del nostro Paese».

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