Corriere della Sera - 27.12.97

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«Anni di piombo»: 218 rimangono in carcere

Riparte il dibattito: indulto sì, indulto no. Ma quanti sono i detenuti per fatti di terrorismo ancora negli istituti di pena italiani? Pochi, se si tiene presente che per i reati commessi durante i cosiddetti «anni di piombo» cinquemila persone sono «transitate» per le carceri: oggi sono 218 i terroristi detenuti. Di questi 33 erano legati a gruppi dell'eversione nera e 191 invece militavano sulla sponda rossa, 94 di loro godono dei benefici della legge (semilibertà, lavoro esterno, eccetera). Sono soltanto 35 i detenuti «irriducibili» in cella per fatti di sangue.

Tra i detenuti per fatti di terrorismo da più lungo tempo in carcere ci sono Giusva Fioravanti e la moglie Francesca Mambro, condannati all'ergastolo per la strage di Bologna e colpevoli di altri reati di terrorismo nero. La loro «banda» si è resa responsabile di 33 omicidi. Fioravanti, in carcere dall'81, attualmente è in quello romano di Rebibbia dove è detenuta anche la moglie. Renato Curcio, ideologo delle Brigate rosse, in carcere da 21 anni, ha ottenuto dal 1993 il regime di semi-libertà con il permesso di lavorare nella cooperativa editoriale «Sensibili alle foglie». Anche per Curcio si parlò di possibile grazia e a favore dell'ipotesi si pronunciò anche Cossiga. In carcere è anche l'ex leader di Potere operaio Toni Negri, rientrato in Italia quest'estate dopo una lunga latitanza in Francia. Dal 1951 ad oggi i graziati sono stati oltre 46.000.