GOVERNO
- da Roma
N ON SI PUO' DIRE che il ministro di grazia e giustizia Giovanni Maria Flick non senta il vento. E il vento è oggi fortemente contrario a ogni ipotesi di indulto. Così si adegua, e come lui un governo di centro sinistra che pure dovrebbe avere il coraggio di dire e fare qualcosa su temi simili. In un'intervista a Repubblica, Flick dice di essere contrario al varo di un indulto - materia comunque di competenza del parlamento - aggiungendo a mo' di giustificazione, "non mi piacerebbe che dopo l'indulto ai terroristi saltassi fuori l'indulto per Tangentopoli". Una connessione che vede solo lui ma che, dal punto di vista dell'opinione pubblica, è una buona carta da giocare sul terreno del no. Nella stessa intervista, il ministro risponde seccato anche all'accusa di essere un "cerchiobottista". "Sono stufo di questa storia - dice Flick - mi sforzo soltanto di sfebbrare la temperatura delle polemiche".
Resta - con lui - nel campo della meteoreologia il capogruppo alla camera del Ccd, Carlo Giovanardi, il partito che più esulta insieme a Forza Italia per la retromarcia del ministro. "Se un fine barometro come il ministro Flick è giunto a queste conclusioni vuole dire che si è accorto che l'idea dell'indulto è valutata con sdegno dall'opinione pubblica", dice Giovanardi. "Le ragioni che all'inizio sostenevamo solo noi, ma che oggi sono diventate di molti - ha aggiunto - fanno infuriare Nichi Vendola e tutti coloro che tentano di legittimare assassini, vigliacchi e stupidi".
Sulla stessa lunghezza d'onda del Ccd è Tiziana Parenti, di Forza Italia. "Uno Stato di regime non fa condoni. Ci vorrebbe uno Stato democratico", dice l'ex pm, aggiungendo che "il retrocedere del ministro è del tutto comprensibile: introdurre il condono farebbe entrare in crisi la legislatura d'emergenza e il sistema di processi, poiché un condono è stridente con il regime che si va formando". "E poi -aggiunge - ci si inventa l'alibi del dover chiedere il consenso delle associazioni dei parenti delle vittime...". La parlamentare di Forza Italia rileva poi che non è solo Flick ad essere "tornato indietro, ma anche tutto il Pds". "Riconfermo che noi stiamo dalla parte delle vittime del terrorismo", ha detto il presidente del Ccd, Clemente Mastella, prendendo la palla al balzo.