Il Manifesto - 08.01.98
L'OPINIONE di ***
IL TRIBUNALE di sorveglianza di Roma, nell'udienza di venerdì 5 dicembre 1997 ha deciso di revocare il provvedimento che circa un anno fa ha permesso a Salvatore Ricciardi di uscire dal carcere (dopo circa 15 anni di detenzione) per gravi motivi di salute. In attesa di conoscere il dispositivo finale della sentenza e le motivazioni che la sostengono, vogliamo come redazione di Radiondarossa esprimere alcune considerazioni al riguardo.
Pur conoscendo il carattere repressivo del tribunale di sorveglianza di Roma e lo spirito premiale e di differenziazione che caratterizza le sentenze di questo tribunale, appare inverosimile la decisione nei confronti di Salvatore tenendo conto del parere favorevole espresso dai periti del tribunale sul permanere della gravità della situazione cardiaca di Ricciardi (attenzione! periti medici del tribunale, non di parte). In attesa come detto di venire a conoscenza delle argomentazioni dei giudici, a noi appare chiaro il carattere punitivo di tale provvedimento che colpisce e reprime l'attività di Salvatore all'esterno del carcere, la sua ricerca attenta ed ostinata nel individuazione di elementi conflittuali possibili per liberarsi dalla necessità del carcere.
Gestione collettiva
S ALVATORE è anche un redattore di Radio Onda Rossa. Ovvero partecipa con passione al tentativo di gestione collettiva di questo strumento di informazione, in più cura settimanalmente una trasmissione sul carcere e le istituzioni totali "Memoria e Libertà" diventata oramai un veicolo irrinunciabile per lo scambio di informazioni, di proposte, di critica e lotta alle istituzioni totali e all'uso che se ne fa.
La decisione del Tribunale di Roma è per tutte/i noi un segnale pesante, intimidatorio che violenta pesantemente la persona e che attacca le denunce e le lotte dei/elle detenuti/e e di chi le sostiene all'esterno. Abbiamo partecipato alle iniziative per la sua liberazione faremo del tutto per contribuire ad impedire il suo ritorno in carcere!
Un'iniziativa
PER QUESTO oggi a Roma ci sarà un'assemblea alle 17.30 nella Casa dello studente di Via De Lollis. Un'iniziativa a cui abbiamo invitato tutti quelli impegnati sul problema del carcere, da chi lo fa all'interno delle partiti della sinistra a chi è nelle istituzioni. Ma non solo. I nostri interlocutori naturali sono anche le associazioni di base, l'arcipelago dell'autorganizzazione, i centri sociali. Ovviamente l'assemblea è dedicata alla vicenda di Salvatore, ma è nostra ambizione riaprire il discorso su tutta la vita carceraria, che comprende sia i prigionieri politici che malati di Aids; o chi è finito dietro le sbarre solo perché immigrato. Un universo composito di uomini e donne che vivono quotidianamente un rapporto sfiancante e umiliante con le istituzioni, che spesso ha il volto impersonale della burocrazia, ma anche quello della discrezionalità e arbitrarietà di questo o quel magistrato, di questo o quel funzionario.
Per questi motivi, l'assemblea di oggi vuol essere un primo momento di riflessione collettiva.
Per ulteriori informazioni tel. 06/491750 (posta elettronica: ondarossa mail.nexus.it).
*** Radio Onda Rossa