il Manifesto - 30 luglio 1997

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INDULTO

Coro di favorevoli: "E' un segnale politico"

Nonostante le polemiche, il testo passato in commissione giustizia della camera è stato accolto da molti come un forte segnale politico. Lo ha detto Giuliano Pisapia, presidente della commissione: "Un testo che rappresenta un primo passo perché le assemblee parlamentari possano esaminare l'indulto, proposto da quasi tutti i gruppi politici. Quanto alla polemica di un articolo che "favorirebbe" Toni Negri, Pisapia ha aggiunto che "si può essere d'accordo o meno, ma è certo che il testo esclude i latitanti". Anche per il relatore, Nichi Vendola (Prc), la commissione ha consegnato "alle aule parlamentari e al paese la discussione su un tema delicato. Proprio perché il tema è tanto complicato e delicato - ha aggiunto - chiama in causa sentimenti e riapre ferite, è giusto che non se ne parli nel chiuso di una commissione ma se ne discuta in assemblea".

"Non si sta discutendo di un colpo di spugna, ma di un riequilibrio tecnico delle pene". Pietro Folena, responsabile giustizia del Pds, commenta così la messa a punto del testo e aggiunge: "Si tratta di un provvedimento tecnico, direi umanitario, per ex giovani entrati a 20 anni in carcere, che ora ne hanno 40 e che fra qualche anno in questo modo potrebbero rientrare nella società". Il sottosegretario alla giustizia, Franco Corleone, definisce il testo "molto equilibrato". E aggiunge: "Si consegna al parlamento e alla politica la possibilità di usare l'arma della saggezza". Corleone ha poi ricordato che se il provvedimento non sarà approvato in tempi rapidi sarà inutile perché i protagonisti di quegli anni uscirebbero per decorrenza dei termini.

Il presidente dell'Associazione Antigone, Mauro Palma, definisce "pretestuoso" "aggrapparsi al problema del computo dei periodi di libertà per la concessione dei benefici della legge Gozzini per rinviare la legge" perché " i detenuti che godrebbero dell'indulto hanno già ottenuto, quasi tutti, l'applicazione della Gozzini". Per Marcella Lucidi, dei Cristiano sociali, "non si può scegliere quali conti saldare con la storia. Non si possono chiudere i conti abrogando una norma portata dalla costituzione, come vorrebbe fare il Polo, continuando a non misurarsi con una legislazione di emergenza, oggi del tutto incostituzionale". E Paolo Cento, dei Verdi, aggiunge: "La commissione ha dato un segnale forte e preciso per superare la legislazione emergenziale. E' uscito sconfitto il Polo delle destre - ha sottolineato Cento - che ha tentato in maniera vergognosa di far saltare l'approvazione degli articoli. Questo provvedimento, pur con limiti, afferma l'importante principio che l'indulto si applica anche a coloro che sono all'estero, ai quali rimarrà comunque una pena da scontare. Quando l'indulto diventerà legge avremo eliminato una delle principali storture del nostro sistema giuridico".

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