I CONTRARI
A LLEANZA NAZIONALE è contraria, ma discute al suo interno. Il Ccd preferisce che sia Scalfaro a concedere grazie. E il Ppi? Mattarella è contrario: "Prima di pensare a provvedimenti di clemenza serve sapere la verità, e su molte vicende del terrorismo ancora bisogna raggiungerla. Poi non condividiamo affatto questa fretta abnorme... sono provvedimenti che vanno affrontati con calma, sono delicati, gravi". Si scatena il Ccd: "Vergogna. Vergogna. Vergogna - rombano Carlo Giovanardi e Roberto Manzione, annunciando una durissima opposizione - questa può essere definita "legge pro Toni Negri". La commissione non ha sentito il dovere morale e civile di ascoltare le ragioni delle vittime del terrorismo. La legge sull'indulto non troverà mai i due terzi dei voti necessari per essere approvata, né tantomeno il consenso dei cittadini italiani".
Una botta al cerchio, una alla botte: An deve dar ragione di un dibattito interno, e delle pressioni dei "suoi" terroristi. Dunque Storace e Alemanno: "Se l'indulto serve a chiudere una stagione di guerre vinte dallo stato, si tratta di un provvedimento che il Polo farebbe malissimo a valutare negativamente. Se invece si tratta solo di un espediente per liberare un po' di compagni che sbagliavano, è bene che si sappia che non se ne parla proprio". Valutare da soli, i due, non possono proprio.
Critica di metodo, quella di Alfredo Alemanno, An. Anche lui, per la fretta: nonostante d'indulto si discuta da un anno e passa. Dice: c'è la prassi di iniziare non prima delle 11.30. "Nonostante prima vi fossero altri due punti all'odg - sostiene Mantovano - si è iniziato a votare alle 9,40 con meno di un terzo dei commissari. Alle 10,30 si erano già votati cinque dei sei articoli del provvedimento".