Il Messaggero - 01.11.97
Il leader del Pds d’accordo con il presidente Scalfaro: «La soluzione che si troverà dovrà essere uguale per tutti»
D’Alema: su Sofri decida il Parlamento
Il disegno di legge presentato al Senato consentirebbe anche di scarcerare Priebke. Fini: «Non ci stiamo»
dal nostro inviato ANTONIO DE FLORIO
PISA - Anche Massimo D’Alema sposa «la via parlamentare» per la soluzione del caso Sofri. L’ex leader di Lotta continua è in carcere a Pisa con Bompressi e Pietrostefani per una condanna definitiva a 22 anni di reclusione, inflitta per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Il segretario del Pds pone, però, due condizioni dai microfoni di ”Radio anch’io”: «Che la soluzione che si troverà sia per tutti, non per uno solo, e che la soluzione si trovi dialogando con chi ha pagato un prezzo, con le vittime, con i familiari delle vittime. La soluzione che si cercherà in Parlamento dovrà essere discussa anche con loro».
La soluzione ha preso forma ieri con un disegno di legge, presentato al Senato da uno schieramento trasversale, che va dalla senatrice di Rifondazione Ersilia Salvato alla collega di Forza Italia Francesca Scopelliti, dal portavoce dei verdi Luigi Manconi (ieri in visita al carcere Don Bosco di Pisa) al capogruppo del Pds in Senato Cesare Salvi.
«Il disegno di legge - spiega Ersilia Salvato - consta di un solo articolo che amplia l’articolo 176 del codice penale. Prevede che chiunque sia stato condannato almeno venti anni dopo aver commesso il reato, e che per tutto questo periodo si sia comportato in modo irreprensibile, possa essere immediatamente ammesso alla liberazione condizionale». Ma per quanto sia trasversale e ampio lo schieramento, non sono mancate le polemiche e gli oppositori. Gianfranco Fini ha subito messo le mani avanti: «Nessun parlamentare di An l’ha firmato, e non lo condividiamo. Anzi, lo contrasteremo quando si inizierà il suo iter parlamentare». E Maceratini, altro pezzo da novanta di Alleanza nazionale, aggiunge: «In ogni caso vorrei capire se in base a questo disegno di legge potrà avere qualche beneficio anche Francesca Mambro (condannata per la strage di Bologna n.d.r.), anche lei in carcere da molti anni per reati di terrorismo». Carlo Giovanardi, capogruppo del Ccd alla Camera, bolla il provvedimento proposto come «audace e folle». Silvio Berlusconi, a cui Giuliano Ferrara ha dedicato sul tema una lettera aperta su ”Panorama”, si tiene alla larga dalle polemiche: «Non l’ho letta - si schermisce - Posso solo dire che per quanto riguarda i sentimenti di clemenza, di libertà, di garantismo, questi sono per me molto forti».
Il verde Luigi Manconi argomenta: «Il disegno di legge che modifica l'articolo 176 del codice penale è universale, dunque non è per Sofri, nè per Bompressi, nè per Pietrostefani, nè. . . per Priebke. Se sussistono le condizioni prescritte dalla legge ne potranno godere tutti». Sul rischio di un’eventuale liberazione del boia delle Fosse Ardeatine, Luigi Manconi ricorda: «Sia la Comunità ebraica sia Tullia Zevi hanno sempre sostenuto che il problema era la condanna penale per Erich Priebke, ma non la detenzione».
Sofri, Bompressi e Pietrostefani continuano lo sciopero della fame assieme agli altri detenuti per migliorare le condizioni delle carceri. «Un piccolo risultato l’abbiamo ottenuto - ammette Sofri - potendo utilizzare il cappotto durante l’ora d’aria e libri rilegati fino a ieri sempre negati in carcere».