Il Messaggero - 27.12.97
Scalfaro concede sei grazie. Nei partiti si invoca lindulto
di MARIO STANGANELLI
ROMA - Inaspettatamente, sotto Natale, Oscar Luigi Scalfaro grazia sei ex terroristi che stavano scontando gli ultimi anni di pena e che non serano macchiati di reati di sangue. Il gesto del presidente della Repubblica cade nel mezzo di un acceso dibattito sui temi della giustizia che, con ogni probabilità, sarà la nota dominante dello scenario politico dinizio danno. Lamnistia ventilata, non senza tensioni interne alla maggioranza, dal presidente della Camera, Violante, la legge sullindulto ferma alla commissione Giustizia di Montecitorio, la grazia accordata ora dal capo dello Stato e, sullo sfondo, la necessità di trovare una soluzione al caso Sofri, sono tutti elementi che si intrecciano nei numerosi commenti alla decisione di Scalfaro. Una decisione accolta complessivamente in modo favorevole, con soltanto qualche distinguo allinterno del Polo ma con lopposizione della Lega, che vorrebbe un eguale provvedimento per i serenissimi di piazza San Marco.
«Mi auguro che la concessione delle sei grazie induca soprattutto il Parlamento ad assumersi la propria responsabilità approvando la proposta di legge sullindulto, ferma da mesi alla Camera». Così Marco Boato, relatore sulla Giustizia alla Bicamerale, apre la fila di quanti nellUlivo, soprattutto tra i Verdi, plaudono alliniziativa di Scalfaro legandola a un prossimo più ampio provvedimento di clemenza che contribuisca a chiudere i conti con gli anni di piombo. «E paradossale - aggiunge Boato - che si parli oggi di una soluzione politica per Tangentopoli mentre cè chi la considera prematura per gli anni di piombo, a oltre dieci anni dalla fine dellemergenza terroristica. La decisione del capo dello Stato è uno stimolo positivo perché anche il Parlamento faccia la sua parte senza ipocrisie». A Boato fa eco un altro ex dirigente di Lotta continua e leader dei Verdi, Luigi Manconi, che assimila la decisione di Scalfaro «più che a un gesto di clemenza a un atto dovuto», data la condizione di inoffensività e di ravvedimento dei graziati. Tuttavia, per il portavoce dei Verdi, che critica il «diniego anticipato» dato qualche mese fa dal presidente della Repubblica alla grazia per Sofri, Bompressi e Pietrostefani, il gesto di Scalfaro «va comunque apprezzato perché, se non altro, sana alcune situazioni personali di ingiustizia».
Chi, invece, stabilisce un rapporto di conseguenzialità tra i provvedimenti di clemenza di ieri e il caso Sofri, è il presidente della commissione Stragi, Giovanni Pellegrino, osservando che ora «il presidente della Repubblica dovrebbe concedere la grazia anche ai tre condannati per lomicidio Calabresi». A leggere, ma in chiave negativa, un nesso tra le due vicende è Tiziana Parenti che dice di «avere limpressione che si voglia partire da lontano per arrivare più vicino, a Sofri». Lesponente di Forza Italia parla di «modo ipocrita e disonesto di fare le cose», auspicando che, per evitare «trattamenti diversi», ci sia «più coraggio e onestà per concedere un provvedimento di grazia per tutti».
Mentre altri esponenti del centrodestra, come Pisanu Casini e Buttiglione, si dicono favorevoli alla grazie concesse, liniziativa di Scalfaro divide An, il cui portavoce, Adolfo Urso, vede in essa «un segnale preciso al Paese, nel momento in cui decide se e come voltare pagina sui drammatici avvenimenti che hanno contraddistinto, fin dallinizio, la storia della Repubblica». Al contrario, il coordinatore di An per i problemi dello Stato, Alfredo Mantovano, ricordando che Scalfaro «aveva escluso qualche settimana fa la grazia per i terroristi ancora detenuti, sostenendo la necessità di impegnare il Parlamento su un tema così delicato», oggi teme che «con la grazia a rate e a gruppi si possano aggirare gli ostacoli che in Parlamento la legge per lindulto trova da parte del Polo e del Ppi». Se poi si trattasse di «buonismo natalizio», conclude lesponente di An, «preferirei che ci si preoccupasse invece dei familiari delle vittime».
Ma chi condanna decisamente Scalfaro è la Lega, i cui esponenti Stefani e Borghezio osservano che «il capo dello Stato che concede la grazia ai terroristi è lo stesso che non ha mostrato il minimo di comprensione verso i serenissimi incarcerati per reati dopinione e che invoca il manganello contro gli allevatori». Borghezio, infine, mette in guardia contro «questo gesto da super Babbo Natale, che non deve ingannare nessuno: Scalfaro e le supreme autorità dello Stato stanno preparando il terreno per un bel colpo di spugna su Tangentopoli».