Il Messaggero - 27.12.97
Un gentiluomo tra gli ex terroristi
ROMA - Tre hanno fatto parte della colonna romana delle Brigate rosse, due di quella veneta e il sesto di Avanguardia Nazionale. Queste le appartenenze dei sei ex terroristi graziati dal presidente Scalfaro. Il più noto, come «terrorista gentiluomo», è Claudio Cerica, vicino ad ambienti dell'autonomia veneziana, che il primo febbraio scorso è stato tradito da una sua buona azione. Tornato in Italia, dopo una lunga latitanza trascorsa in Francia, trovò per strada un portafogli. Per restituirlo chiamò gli agenti che lo arrestarono perchè scoprirono che era ricercato per un mandato di cattura internazionale per scontare una pena residuale di 4 anni e 9 mesi per banda armata e associazione sovversiva. Arrestato per la prima volta il 2 febbraio 1982 nel corso delle indagini delle procure di Venezia e Padova sull'organizzazione delle colonne venete delle Br, Cerica fu anche accusato di aver partecipato al sequestro e all'omicidio dell'ex presidente del Petrolchimico di Porto Marghera, Giuseppe Taliercio. Accusa da cui fu prosciolto.
Anche Paola Maturi è conosciuta come «infermiera» della colonna romana delle Br, condannata nel 'Moro ter' a 22 anni e 11 mesi per concorso morale in fatti di sangue. Aveva preparato, in un covo, una infermeria di appoggio a un'azione che portò poi alla morte del vice questore Sebastiano Vinci. Paola Maturi è stata anche ritenuta responsabile dell'organizzazione del rapimento del vice questore della Digos romana, Nicola Simone. In questa occasione operò ad un braccio il brigatista Giovanni Alimonti (ex centralinista di Montecitorio) che nell'azione era rimasto ferito. La donna dopo la condanna era fuggita a Parigi, ma nel '93 si costituì. Carlo Giommi (pena a 22 anni per concorso morale in fatti di sangue) e Manuela Villimburgo (dissociata e sorella di Enrico, condannato all'ergastolo) sono stati condannati nel processo ”Moro Ter”.
Marinella Ventura, esponente della colonna veneta delle Br, implicata negli omicidi del dirigente della Montedison, Sergio Gori e del vice capo della Digos, Alfredo Albanese e accusata di introduzione in Italia di armi da guerra, deve la grazia anche al fatto che è una delle cinque ex terroriste, ancora in carcere, con figli piccoli. Unico esponente di destra è Giovanni Di Lellio condannato a 15 anni e 4 mesi per fatti non di sangue.
S.G.