Il Messaggero - 28.12.97
Protesta per la grazia. La vedova del colonnello Tuttobene: è un insulto
Il no dei familiari delle vittime del terrorismo
ROMA -La concessione della grazia agli ex terroristi «è una prova generale per futuri provvedimenti di indulto?».
Se lo chiede l'associazione familiari delle vittime del terrorismo. In una dichiarazione il presidente dell'associazione, Maurizio Puddu, interpreta così «l'ennesima provocazione nei confronti dei parenti dei caduti per mano terroristica. Siamo sbalorditi, continuano ad irridere le vittime e a tenere in castigo i famigliari. Davvero un bel dono natalizio per chi ha i propri cari al cimitero».
A giudizio di Maurizio Puddu non è sufficiente la motivazione secondo la quale le persone beneficiate dal provvedimento non si sono macchiate di fatti di sangue. «Il terrorismo -osserva Puddu - è bene ricordarlo, è tuttora cronaca e non è ancora entrato nella storia».
«E presto per fare bilanci di questo tipo. Per fare solo un esempio, il caso Moro dimostra che c'è ancora molto da chiarire. Quanto a noi, cosa dobbiamo fare ancora per risvegliare le coscienze assopite di tanti nostri parlamentari?».
Reazione molto dura anche di alcuni parenti di uomini caduti per mano delle Brigate Rosse. A Genova, Giuseppina Gilforte, vedova del colonnello dei carabinieri, Emanuele Tuttobene, assassinato dalle Br nel 1980, ha manifestato profonda indignazione per il provvedimento di grazia nei confronti dei sei ex terroristi.
«E un atto - afferma la donna - che rappresenta un clamoroso insulto per le vittime del terrorismo».
Sullargomento interviene anche il senatore di An, Michele Bonatesta, il quale ha scritto una lettera a Scalfaro per chiedergli che cosa abbia previsto per i familiari delle vittime del terrorismo.