La Repubblica - 04 luglio 1997

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Grazia ai terroristi

"No, meglio l'indulto"

Polemica dopo l'annuncio di Flick 

  ROMA - La semigrazia? "È molto peggio  dell'indulto". La battuta di un membro della commissione Giustizia della Camera, Alfredo  Mantovano di An, rende bene il clima del "giorno dopo" l1annuncio del ministro  Guardasigilli Giovanni Maria Flick. Il suo proposito di studiare una grazia parziale agli ex terroristi ha trovato pochi consensi e molte critiche. A cominciare da chi, come il portavoce verde Luigi Manconi, non ha mai nascosto la sua predilezione per l'indulto, provvedimento che si troverebbe però a dover fare i conti con una maggioranza parlamentare difficilmente assemblabile: occorrono infatti, nell'attesa che Camera e Senato approvino la risoluzione della Bicamerale, i due terzi dei componenti per far passare, oltre all'indulto, anche la grazia.

Proprio per aggirare questo grosso ostacolo il ministro Flick aveva ipotizzato una serie di provvedimenti di grazia individuali, d'accordo con il capo dello Stato che, in questo caso, è l'unico responsabile istituzionale. Ma se il parlamentare di An ha definito l'idea di Flick  "un pasticcio", una battuta simile è uscita anche  dalla penna di Luca Sofri, figlio di uno dei  personaggi più noti al quale fanno riferimento  tutti i fautori della linea "morbida" verso i  responsabili degli anni di piombo. Sofri - ci ha  tenuto a dirlo anche il figlio - non sente di  appartenere alla categoria degli ex terroristi, né  a quella dei colpevoli, motivo per cui non  chiede nessun provvedimento di clemenza. Ma,  nell'eventualità di un indulto per tutti, anche lui  ne beneficerebbe assieme a Bompressi e Pietrostefani condannati per l’omicidio Calabresi.

E proprio a loro favore si è espresso ieri un personaggio significativo, non certo "sospetto - l'ha definito ieri il verde Athos De Luca - di simpatie per l'estrema sinistra", e cioè l'anziano ex ministro democristiano Paolo Emilio Taviani, che firmerà l'appello a favore dei tre detenuti di Pisa perché "non e giusto - ha dichiarato - che i responsabili di piazza Fontana impuniti girino per l'Italia e invece Sofri, Pietrostefani e Bompressi siano ancora in galera

D'accordo sia con l'indulto che con "una serie di provvedimenti di grazia individuali" s'è detto ieri anche Giovanni Bianchi del Ppi, proprio con l'obbiettivo di "chiudere la cosiddetta fase degli "anni di piombo

Del tutto contrario a qualunque clemenza per gli ex terroristi s'è detto invece Aventino Frau, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. "È singolare - è il suo parere - l'atteggiamento del governo e di alte cariche dello Stato. Da una parte si pretende, a mio avviso giustamente, fermezza e rigore nei confronti di raccapriccianti episodi di barbarie avvenuti nell'ultima guerra mondiale. Dall'altra si esprime volontà di indulto o di grazia nei confronti di chi, sino a vent'anni fa, voleva abbattere proprio quello Stato nato dalla Resistenza".

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