La Repubblica - 04 luglio 1997

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Schmidt: "Non perdono gli assassini della Raf"

L 'ex cancelliere tedesco 

 BONN (a.t.) - Stringere la mano a un ex  terrorista? Mai. Neanche oggi, quando gli "anni di piombo" sono passati da due decenni. Cosi'  dichiara, in una lunga intervista al settimanale   liberai Die Zeit, l'ex cancelliere  socialdemocratico tedesco Helmut Schmidt.  Che - nel dibattito sull'eventualità di una  riconciliazione con i superstiti del partito   armato di allora, riapertosi anche in Germania -  si schiera decisamente per la linea della  fermezza a oltranza.  A Bonn la discussione, se sia giusto o no aprire   un dialogo con gli ex capi della Rote Armee  Fraktion, è stata rilanciata non da casi di  detenuti eccellenti, ma da un serial televisivo in  due puntate, appena trasmesso dalla prima rete  pubblica Ard. In 'Todesspiel', il regista Heinrich  Breloer racconta i drammatici giorni di guerra  Stato-Raf, dal rapimento del leader degli  industriali Schleyer, al dirottamento di  Mogadiscio, fino al blitz delle "teste di cuoio"  che salvò gli ostaggi e ai seguiti. Andreas  Baader e gli altri capi storici della Raf in  carcere (di cui i terroristi chiedevano la  liberazione) si uccisero in cella con le pistole  procurate loro dagli avvocati difensori, ex  sessantottini. Schleyer fu assassinato nel  "carcere del popolo".

 Lo Stato non fece nulla per salvarlo - è la tesi  del film - e mise in conto la sua morte in nome  della fermezza. Non potevamo fare null'altro di  quanto facemmo, dice Schmidt: contro pressioni e ricatti uno Stato di diritto non deve cedere, se non vuole abdicare a se stesso. E se oggi incontrassi alcuni ex terroristi, rifiuterei di parlare con loro o di stringere loro la mano. Tanto più che i superstiti - egli aggiunge - in recenti dibattiti pubblici non si sono minimamente distanziati dal loro passato, giungendo anzi a difenderlo. Una sola volta - egli ricorda - decisi di trattare e cedere, per liberare Lorenz, un altro politico preso in ostaggio. Fu una debolezza cui una febbre altissima mi piegò, egli racconta, e di cui mi pento amaramente: per riavere Lorenz vivo liberammo terroristi che poi tornarono a uccidere.

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