La Repubblica - 15.05.1998
Indulto, in arrivo una legge per chiudere gli anni di piombo
Proposta di Salvato (Prc) e Salvi (Ds) per cambiare l'articolo 79 della Costituzione
di RAIMONDO BULTRINI
ROMA - L'ultimo tentativo di far passare l'indulto con la maggioranza "bulgara" prevista dalla Costituzione fu nell'estate del '97. Un fallimento che rischiò di travolgere addirittura la maggioranza governativa, sotto il peso dei numerosi "no" al provvedimento di clemenza per i reati a fini di terrorismo. Ieri è stata resa nota una proposta dei senatori Ersilia Salvato, vicepresidente di palazzo Madama e di Cesare Salvi, capogruppo dei Ds, che chiedono una modifica della legge costituzionale numero 79 per poter abbassare il quorum di consensi parlamentari necessario a concedere l'indulto. Oggi servono i voti dei due terzi di deputati e senatori per poter concedere sia l'amnistia (una forma di clemenza generalizzata) che l'indulto (un provvedimento che estingue la pena, ma non la colpa, cioè il reato). In caso di approvazione della modifica proposta dai due senatori basterà invece la maggioranza dei voti, il 51 per cento.
Il paradosso, come rilevano i due parlamentari, sta nel fatto che per modificare l'articolo 79, come qualsiasi altro articolo della Costituzione, è sufficiente la maggioranza semplice, mentre per amnistia e indulto il quorum è altissimo. Fu il risultato delle leggi per gli anni di piombo, anni che secondo Salvato e Salvi "appaiono sotto ogni profilo irripetibili, perché è inesistente il contesto politico-sociale in cui maturarono e senza il quale non sarebbero maturati". Ora, quindi, "lo Stato - come dice la vicepresidente del Senato - può fare politicamente i conti con quella stagione", e "tutto quello che di più è stato messo nella legislazione in quel momento di emergenza può essere cancellato, per costruire una cultura e una politica penale fuori dall'emergenzialismo".
Statisticamente, dall'entrata in vigore della Costituzione al '92 i provvedimenti di amnistia concessi in Italia sono stati 21. I primi celebrarono il quarantennale di Vittorio Veneto nel '59, poi nel '63 lo Stato italiano rese omaggio con l'indulgenza al Concilio Vaticano II e nel '66 al Ventennale della Repubblica. L' amnistia fu applicata anche nel '68 e nel '70 per sanare le conseguenze delle centinaia di processi seguiti ai moti studenteschi e operai di quegli anni. Ma dopo la fase del terrorismo, quando nel '92 fu alzato il numero dei voti necessario per concederli, amnistia e indulto sono praticamente scomparsi.
Il quorum dei due terzi espone oggi i provvedimenti di clemenza - spiega una nota dei senatori - "ad un gioco di condizionamenti e di possibili veti incrociati". "Del resto gia in Bicamerale - aggiunge Ersilia Salvato - pur tra mille contrarietà c'è stata una maggioranza che ha approvato un testo di modifica della legge per abbassare il quorum. Ma poiché sappiamo che i tempi della Bicamerale sono molto lunghi, abbiamo pensato di riproporre la legge in Parlamento".
Non sono mancate in ogni caso anche in questa legislatura proposte di legge in commissione Giustizia per la concessione dell'indulto ad ex autonomi e terroristi rossi e neri. Proposte da mesi al centro di accese discussioni ma sostanzialmente ferme. Alla Camera invece il dibattito in commissione ha già portato a un testo unificato che concede l'indulto ad esclusione dei reati di sangue e di stragi. Manca solo il voto finale per andare in aula dove però, se non scenderà il quorum, l'esito sarebbe nuovamente scontato.