La Repubblica - 28.12.1997

WB01343_.gif (599 bytes)


"Io non riuscii a farlo..."

Cossiga: la grazia è un passo nella direzione giusta

di ALESSANDRA LONGO

ROMA - Quel gesto di Scalfaro l'avrebbe voluto fare lui, già da tanto tempo: cominciare a chiudere con gli Anni di piombo, con il sangue, i morti, l' odio, affermare la necessità, per lo Stato, di voltare pagina. Francesco Cossiga, da presidente della Repubblica, ci provò a dare un segnale in controtendenza, pensò anche, a suo tempo, di concedere la grazia a Renato Curcio.

Iniziative di apertura senza esito. "Non mi fu concessa la controfirma" ironizza amaro. Ora è diverso, "ora la sinistra classica inizia a dismettere la sua avversione" e Scalfaro, sia pur tra rinnovate polemiche, ha concesso sei grazie a sei ex terroristi. "E' una scelta che va nella direzione giusta", commenta Cossiga, notoriamente favorevole all'indulto.  Il tema di come chiudere i conti con la storia lo appassiona molto di più che non le polemiche di giornata sul costituendo Terzo Polo alternativo a Berlusconi ("Quello che dovevo dire, e cioè che il Polo è finito, l'ho già detto").  Presidente, l'iniziativa di Scalfaro riapre il dibattito sul terrorismo e le ferite che ha provocato al Paese. Lei pensa che la concessione di quelle sei grazie sia stata una decisione opportuna?

"Io dico che è un passo nella direzione giusta, un passo fatto con la prudenza e con la gradualità che sono proprie di Oscar Luigi Scalfaro".

Se lei parla di gradualità, vuol dire che lo considera un primo segnale...

"E' un segnale per tutti coloro che, me compreso, ritengono che si debba chiudere quella stagione della nostra storia".

Tuttavia questa scelta ha prodotto immediatamente la sua scia di polemiche e di sofferenze.

"Scalfaro è sempre stato un uomo molto prudente, direi pensoso, su questa materia. Non ritengo che il suo atto possa produrre reazioni negative salvo che in coloro che hanno una concezione della giustizia come vendetta, il che non è da cristiani".

Insomma, presidente Cossiga, quelle grazie, le avrebbe concesse?

"Conoscono tutti la mia posizione. Tentai di fare quello che sta facendo Scalfaro con la differenza che lui non è un presidente discusso, io lo ero. Io ero "politically not correct", lui è "totally correct", totalmente corretto. Si comprende bene come i miei atti ebbero esito infelice e furono avversati a destra, al centro e a sinistra. Mi mancò la controfirma...".

Forse ora è diverso, forse i tempi sono maturi.

"Questo atto di così alta autorità non soltanto istituzionale ma anche morale può servire...".

Resta sempre il problema dei familiari delle vittime del terrorismo. Ogni volta che si parla di grazia, di indulto, è come mettere il sale sulle ferite, si riaccendono le polemiche.

"I familiari delle vittime esistevano anche nel '45, sono sempre esistiti".

Vuol dire che lo Stato deve comunque saper voltare pagina...

"Sì".

Presidente, c'è chi, in queste ore, associa gli anni del terrorismo agli anni di Tangentopoli. Se si decide di chiudere i conti con i primi, dicono, perché no con i secondi?

Cossiga si irrigidisce, la voce cambia tono. "Adesso parliamo degli anni di piombo", liquida. Come dire: di questo si discuta e basta. E aggiunge: "Tangentopoli è un' altra cosa".

WB01343_.gif (599 bytes)