La Repubblica - 29.07.97
Indulto: si spaccano il Polo e l'Ulivo
La legge approvata a strettissima maggioranza dalla commissione Giustizia. L'opposizione si prepara per il dibattito in aula
di Annalisa Usai
Roma - La commissione Giustizia della Camera ha approvato in sede referente tutti e otto gli articoli della proposta di legge che prevede l'indulto per i condannati per reati di terrorismo. Il testo, messo a punto dal relatore Niki Vendola di Rifondazione Comunista, unifica le cinque proposte di legge sullo stesso argomento presentate da Pds, Verdi, Prc e le due firmate da esponenti di Alleanza nazionale. A favore della legge hanno votato la Sinistra democratica, i Verdi, Rifondazione comunista; contrari Ppi, Forza Italia (tranne l'onorevole Tiziana Maiolo), Alleanza Nazionale (con l'eccezione di Alberto Simeone), Ccd, Cdu. Dopo il parere della commissione Affari Costituzionali, la legge verrà discussa in aula.
"L'indulto non avrà il nostro appoggio". Con questa dichiarazione il Ppi ha spaccato la maggioranza, avvertendo che "senza di noi è difficile che questa leggi passi in aula". "Vergogna! Vergogna! Vergogna!": così il Ccd ha contestato il voto della commissione Giustizia della Camera, una decisione presa "senza sentire il dovere morale e civile di ascoltare le ragioni delle vittime del terrorismo. Faremo in aula una opposizione durissima, perchè questa legge non troverà mai il consenso dei cittadini italiani". Per il Polo è l'articolo sei (che definisce il computo dei periodi di scarcerazione) a essere sotto accusa, in quanto "abberrazione giuridica", perchè "incide sull'esecuzione della pena modificando la legge Gozzini e creando disparità di trattamento con gli altri detenuti". Per questo motivo il parlamentari di Forza Italia e del Ccd hanno definito questo un "un provvedimento ad personam". Al punto che l'onorevole Roberto Manzione del Ccd, citanto Toni Negri, ha dichiarato: "Tanto vale garantirgli un soggiorno alle Maldive e una convenzione con Eurodisney".
Il presidente della Commissione, Giuliano Pisapia ha difeso la legge, "un provvedimento sofferto, su cui la commissione ha votato con estrema serenità e civiltà". Soddisfatto anche il relatore Nichi Vendola: "La commissione consegna al Parlamento e al paese la discussione su un tema molto delicato. E proprio perchè si tratta di una materia tanto complessa, che chiama in causa sentimenti, riapre ferite, è giusto che non venga sepolta nel chiuso di una commissione". Vendola ha rigettato l'accusa che si tratti di un provvedimento "ad hoc" per Toni Negri. "Con l'articolo 6 Toni Negri non c'entra. Deve scontare ancora quattro anni di carcere, ne ha già passati quattro e mezzo in galera, alcuni di questi per imputazioni che si sono rivelate del tutto infondate".