La Repubblica - 30.07.97

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Moro: "E ora penseranno a cancellare Mani pulite..."

Le critiche del figlio del leader dc

di ORAZIO LA ROCCA

ROMA - "Ma chi si vuol favorire con questa legge? Va bene rivedere la legislazione d'emergenza varata durante gli anni di piombo, ma non in questo modo: con l'indulto sembra che si voglia dare uno status symbol ai detenuti condannati per terrorismo e aprire la strada per cancellare Tangentopoli. È sconcertante che i familiari delle vittime non siano stati sentiti". Giovanni Moro non ci sta. Al figlio di Aldo Moro, lo statista democristiano assassinato nel 1978 dalle Brigate rosse, non piace la proposta di legge sull'indulto così come l'ha votata la commissione Giustizia della Camera. Quando gli arriva la notizia, è nella sede del Movimento federativo democratico, a Roma, di cui è leader. "Mi consulterò - spiega - con i miei legali per una valutazione più tecnica, ma fin da ora mi sembra che non ci siamo. È sbagliato il metodo: una votazione affrettata, senza un serio dibattito". 

Giovanni Moro, perché così deluso?  "Sono sempre stato contrario all'indulto, pur comprendendo le ragioni del superamento della legislazione d'emergenza. Non si fa così. Da ieri i miei dubbi sono aumentati". 

Ce li spieghi questi dubbi. "Così si rinunzia a conoscere tutta la verità sugli anni di piombo e si apre una pericolosa strada che porta alla rimozione della memoria storica di quegli anni. Inoltre, temo che si crei un pericoloso precedente per cancellare anche Tangentopoli". 

Tutta da buttare, quindi, la legge sull'indulto? "Prima di un giudizio definitivo, i legislatori devono spiegarci se è vero che beneficeranno di questo provvedimento anche i responsabili degli apparati e dei servizi statali "deviati". È vero che i terroristi latitanti avranno lo stesso trattamento di quelli che sono stati incarcerati? È vero che la riduzione dell'ergastolo a 21 anni riguarda solo i detenuti politici? È legittimo temere che qui si voglia favorire qualcuno. Chi?". 

Pietro Folena, del Pds, avanza l'idea che dopo l'indulto ci sarà anche una legge per le vittime. "Ridicolo e sgradevole. Non capisco questa contemporaneità tra le due tematiche. Se le vittime del terrorismo hanno dei diritti, che siano loro riconosciuti senza metterli in relazione con questa o quella legge. I familiari delle vittime, e io sono uno di quelli, non stanno certo a piatire nulla, vogliono solo giustizia e verità, senza invocare vendette. Ma non facciamo della militanza nel terrorismo una attenuante".  

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