La Stampa - 28.12.97

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"Prima la verità, poi amnistie"

"Strage di Bologna: il governo ci delude"

BOLOGNA. "Sì, sono deluso. Profondamente deluso. Mandanti e ideatori politici delle stragi che hanno insanguinato l'Italia non hanno nulla da temere dal governo dell'Ulivo". Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto alla stazione di Bologna, punta il dito con decisione: "Dal primo governo di sinistra nella storia della Repubblica - sostiene - ci aspettavamo un atteggiamento diverso rispetto alla ricerca delle verità sul terrorismo e sulle stragi. Invece...".

Invece?

"Tante parole, nessun fatto. Non ci sono gesti concreti su quel fronte. Anziché impegnarsi per far luce sulle pagine più drammatiche della nostra storia degli ultimi trent'anni, anziché mettere in pratica tutte le cose che, fino a poco prima, come rappresentanti dell'allora opposizione, hanno chiesto a gran voce, l'unico dibattito che questa maggioranza ha saputo aprire è quello su amnistia e indulto per gli ex terroristi".

E' una richiesta di coerenza?

"Sì. Vogliamo che chi, oggi, rappresenta il Paese nelle massime istituzioni sia coerente con le frasi e con gli atteggiamenti di quand'era in minoranza. E che mantenga le promesse...".

Si riferisce a episodi concreti?

"Il 25 luglio 1984 abbiamo presentato a Palazzo Madama una proposta di legge di iniziativa popolare per abolire il segreto di Stato su stragi e fatti di terrorismo. Deve ancora essere discussa oggi".

Dall'84 a oggi, sono passati tanti governi e molte legislature...

"Ma il 2 agosto scorso, a Bologna, l'onorevole Brutti ha ribadito che, prima della fine dell'anno, il governo dell'Ulivo avrebbe presentato un disegno di legge ispirato alla nostra proposta di allora. Mancano due giorni all'ultima mezzanotte del '97, ma non è successo nulla. Non c'è neanche l'intenzione. E questo, tra il dire e il fare, ci sembra un bel tradire".

Non vi va giù che la Mambro abbia avuto un permesso di 10 giorni e che un provvedimento analogo possa riguardare anche il marito Fioravanti, entrambi condannati all'ergastolo per la strage alla stazione di Bologna?

"Non siamo certo noi quelli che vorrebbero tenere la Mambro in carcere per tutta la vita... Ma non ci sta bene il modo con cui si è arrivati a certe decisioni".

Non vi va giù nemmeno la notizia della grazia a sei ex terroristi?

"Diciamo solo che di garanzie, le vittime del terrorismo e delle stragi non ne hanno avute. Né prima, né dopo. Il garantismo esiste solo per i delinquenti".

Cosa vi aspettate da governo e Parlamento?

"Innanzitutto, una analisi seria sul terrorismo. La strategia della tensione e le stragi hanno rappresentato uno strumento di lotta politica. Si arrivi finalmente a ideatori e mandanti; si bonifichi l'Italia. Poi, il Parlamento decida quello che vuole su amnistie e indulti. Ma, prima, ripeto, si faccia azione di bonifica. Altrimenti, quei misteri servono ancora oggi per inquinare la vita politica".

Un auspicio per il '98?

"Che non si continui a spalmare del ''buonismo'' sopra i morti. Se, in Italia, la giustizia è questa, vuol dire che viviamo in un Paese ancora senza giustizia".

[m. tor.]

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