Il Manifesto - 21.04.98

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GERMANIA LA ROTE ARMEE FRAKTION SI SCIOGLIE

Una storia senza futuro

I l gruppo tedesco Rote Armee Fraktion (Raf) avrebbe annunciato di essersi formalmente sciolto. Il gruppo avrebbe infatti inviato un comunicato all'agenzia di stampa internazionale "Reuters" nel quale si dice che "La Raf emerse da un'azione di liberazione circa 28 anni fa il 14 maggio 1970. Oggi poniamo fine a questo progetto. Il gruppo di guerriglia urbana nella forma di Raf è ora storia". La procura della repubblica a Karlsruhe ha confermato l'esistenza di tale scritto ma dovrà ora verificare se il documento è autentico, cosa ancora non comprovata dagli esperti antiterrorismo tedeschi: "Non abbiamo ancora prove dell'autenticità dello scritto", ha dichiarato a Bonn il portavoce del governo Peter Hausmann. Anche il ministero degli interni non è ancora in grado di dare conferme. Il risultato dovrebbere essere reso noto solo nei prossimi giorni.

Nello scritto, i militanti della Raf annunciano di porre fine al loro progetto: "E' stato un errore strategico - è scritto nel testo di otto pagine - non dare vita a una organizzazione socio-politica parallela a quella armata illegale".

La Raf nacque dal gruppo politico, sorto alla fine degli anni 60 Baader-Meinhof, dal nome dei due protagonisti, Ulrike Meinhof e Andreas Baader, entrambi morti.Negli anni 70 si verificarono molti attentati terroristici rivendicati dalla Raf, il più noto dei quali fu il sequestro e l'uccisione del capo dell'associazione dei datori di lavoro e della confindustria tedesca, Hanns Martin Schleyer (nel '77). Dal 1971 al 1993 almeno 30 persone sono morte in attentati firmati dalla Raf. Per le autorità federali l'organizzazione era comunque, di fatto, già da anni "morta".

Di recente il procuratore capo della repubblica Kay Nehm, aveva definito "allarmante" la minaccia proveniente da gruppi autonomi sorti dalla frammentazione di movimenti estremistici e terroristici.

Nel testo in otto pagine, quel che resta dei militanti della organizzazione terroristica ammettono di avere fatto degli errori ma non prendono le distanze dalla lotta per il "rovesciamento dei rapporti capitalistici" e concludono affermando che la "Raf conosceva solo la lotta armata con al suo centro l'attacco politico-militare".

"A dispetto di tutto ciò che avremmo potuto far meglio - si conclude a mo' di testamento politico - è stato giusto combattere i rapporti nella Brd e cercare di opporre resistenza alla continuità della storia tedesca".Nel documento si dice che la decisione di dichiarare definitivamente sciolta l'organizzazione è stata unanime e che la Raf era il tentativo "rivoluzionario di una minoranza di contribuire ... al rovesciamento dei rapporti capitalistici": "Siamo felici di essere stati parte di questo tentativo". La conclusione di quell'esperienza mostra che "non potevamo farcela su questa via ma non contraddice la necessità e legittimità della rivolta". Si fa cenno poi all'incapacità di stare al passo con gli eventi del '90 (l'unificazione) e conclude che la resa non è una autocritica ma conseguenza del fatto che l'idea della Raf "non contiene ciò che potrebbe ora dar vita al nuovo".

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