La Repubblica - 26.10.97

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Gli anarchici attaccano Folena. L'esponente del Pds: "Rispettate la verità giudiziaria".
E dal circolo milanese un'accusa: "Forse c'è dietro la Bicamerale"

MILANO - Era il 27 ottobre del 1975, 22 anni fa, quando l'allora giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio depositò la sentenza sulla morte di Giuseppe Pinelli. Assolutamente inconsistente l'ipotesi di omicidio, concludeva; possibile ma non verosimile quella del suicidio; verosimile solo la terza, quella di un malore.

E' la tesi rilanciata da Folena in una intervista al nostro giornale. Che non trova d'accordo, dopo Dario Fo, gli anarchici del circolo del Ponte della Ghisolfa, lo stesso di Pinelli, che ieri in un comunicato hanno definito le dichiarazioni del responsabile della Giustizia del Pds "palesemente false e impudenti". "Non sappiamo quali alchimie politiche si nascondano dietro quelle dichiarazioni, forse c'entrano i lavori della Bicamerale, ma nessuno potrà farci tacere".

Pinelli era entrato alla Questura di Milano il 12 dicembre, guidando il suo motorino; ne era uscito la notte tra il 15 e il 16, volato da una finestra ed era finito sfracellato sul cortile. Se Dario Fo, tanti anni dopo, ripropone la tesi della sinistra di quegli anni sull'omicidio di Pinelli e bacchetta Pietro Folena che invece aveva sposato la tesi della caduta accidentale dalla finestra, Folena vuole rispondere ancora: "Io non minimizzo affatto - dice da Mestre, dove si trova per ragioni elettorali - la gravità di quello che avvenne il 15 dicembre ' 69 in questura, come del resto Gerardo D' Ambrosio non ha minimizzato questi fatti nella sentenza del '75". "Ma la verità giudiziaria di un magistrato coraggioso e indipendente allora come oggi - aggiunge - va rispettata, anche se potrebbe non essere la verità assoluta. Se emergessero altri elementi di verità sarei il primo a rallegrarmene". Ma, secondo Folena, nessun ripensamento è invece possibile sulla valutazione dell'omicidio Calabresi: "Credo sia giusto che, nel momento in cui si chiede un intervento di grazia per Sofri, Pietrostefani e Bompressi, si chieda anche un atto di riconoscimento da parte dello Stato, delle forze politiche e dell'opinione pubblica alla memoria di Luigi Calabresi, una delle tante vittime cadute in modo folle e incomprensibile per mano dei terroristi".

Ma su Pinelli, Folena raccoglie solo dissensi: "Che la tragica fine di Pinelli non sia stata una fatalità - dice Ersilia Salvato, Rc - è un'opinione politica mia e di molti altri, non solo a sinistra". 

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