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S-PUNTI
riflessioni e materiali
[pagina provvisoria e in costruzione
consideratela una prova]

- 13-14 DICEMBRE


ERRANZE NOTTURNE

Riflessione sulla messa in azione della/e forma simbolica della svolta come significante, come risvolto in-visibile, come operazione emancipativa e di speculazione della nostra micro-comunità.
Messa in opera di forme di modalità mediali, capaci di gestire codici polifunzionali in grado di supportare, da una parte, la poetica della rivista e di radicarsi nella struttura dell'affettività, dall'altra.
Proposta di produzione di suoni, colori e forme attraverso l'artigianalità "informazionale" cosidetta da "passeggio", rappresentata non da mega schermi presenti nelle aree prescelte (non abbiamo i mezzi!), ma da altre forme di scrittura e non, in quanto espressioni sensoriali della nostra sensibilità collettiva.
Dematerializzazione del reale, simulazione tecnologica, rappresentazione detournante.
Costruzione di un itinerario spaziale del nostro immaginario collettivo, di un (da inventare: inventati) proprio sistema di rappresentazioni, dotato di un particolare modo di trattare i simboli e i relativi livelli di convenzionalità e illusorietà.
Scelta (possibilmente insieme) di un sistema segnico, per me ibrido e liberato dall'autore, in cui si esplica e si definisce un modo convenzionale di trattare la rappresentazione del reale in una sfera diversa. A "me mi piace" incontrarmi con realtà ed immagini intangibili e illusorie, l'immersione in uan evanescenza comunicazionale, visionaria e intessuta più o meno di alterationi, allucinazioni, più o meno collettive.
I percorsi urbani di scrittura e presentazione della rivista portano, secondo me, in sé l'esistenza di un substrato immaginale, estetico comune a tutti noi (?!) che può rappresentare un terreno di sfida, oltre che di messa in azione, alla complessità e alla frammentazione: un territorio di germinazione.
La strada-via-corso-piazza intesa come corpo e come "strumento" e via altra sia d'apprendimento che del processo conoscitivo, come il punto di smaterializzazione nella sua fisicità estrema, luogo privilegiato in cui attraverso l'esperienza di una moltitudine di intersoggettività empatiche e di un risarcimento pulsionale ed emotivo, il corpo ritorna per riappropriarsi, per rifare sentire la sua voce.

Memoria, possibilità, desiderio:
tre concetti guida che accompagneranno il percorso o l'incontro "sensivo".
Ricerca di luoghi esperienziali nel quale calarsi polisensorialmente.
Contaminazione miscellanea di paradigmi conoscitivi, di epistemologie, di modalità e modelli cognitivi. Mondo delle pratiche. Affiancare alla scrittura altri codici comunicativi che privilegiano altre forme del pensare, più vicine alle modalità polisensiche di conoscenza.
Desiderio: nomadismo, continuo viaggiare attraverso le esperienze, transiti favoriti dalle modalità diverse di istantaneità comunicativa. Nomadismo come deterritorializzazione, come sottrazione, erosione dei significati dai contesti definiti, dai percorsi conoscitivi lineari a favore di un'erranza cognitiva che porta a costruire percorsi di senso soggettivo e intersoggettivo mobili, mutevoli e multiformi.

In questo momento, personale, di costrizione razionale, di instabile prevedibilità di un impegno per emigrare, di iperinvestimento responsabile per dirla attraverso una citazione colta di "essenza morfologica vaga" vagabonda e indistinta…. cerco "essenza morfologiche vaghe", erranze da condividere che colgano la forza cangiante del movimento e dell'incertezza, la sperimentazione dell'indefinito y algo mas. Si tratta di emergenze, di forme evento che esplodono all'improvviso e altrettanto all'improvviso cadono, di forme-figure-soggettività anesatte, fluide che sfociano in pensieri di resistenza alla rappresentazione del sociale a favore di una sua "presentazione".
Da qui nasce, per chi non l'avesse capito (citazione d'obbligo dopo l'incontro con pattoia senior!!!) la scelta arrogante di proporre un metalogo; una modalità di scrittura corrosiva elusiva e penetrante, l'uso di concetti-metafore.
Il nomadismo della svolta non è privo di radicamenti puntuali (vedi appuntamenti -infestazioni cittadine, attraverso messa in atto di dispositivi festivi, di linguaggi conferenzianti, di visioni, di pratiche di strada, di prossime gestioni di luoghi etc).
Pensando ad una partenza, pensando a due nomadi, pensando a quello che condivido che condivido con Agitex+crok, galleggio qui a monte ciri, vagheggiando futuri pontili che ci connetteranno in un luogo o in un altro.


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