VII   Cantica

Sospirando con gli occhi bassi
smarriti guarda avvolta nell’oscillare
ossessivo del capo fra i capelli nervosi
avanti e indietro avanti e indietro
minacce d’interminabili ore d’attesa
prima d’una parola.

La giacca aperta sulla pelle
gocce di sudore sfiorano il collo
la bocca una porta sguardi impercettibili
le mani strette sui braccioli
il seno affannato teso contro il soffitto
e nessuna parola.

Dilatato e ossessivo un gesto
commovente nella sua semplicità
assoggetta ogni senso a una spirale casta –
seta nera lenta avviluppa –
una ciocca corvina attorciglia un indice.
Un gesto. Una parola.

Dal soffitto uno specchio guarda
una donna seduta. Un’immagine
considerata appena. Il palpitare lento
di due capezzoli agitati
da una lingua smaniante nel delirio acido
d’un’assurda parola.


il viaggio