Il decreto Dini è stato varato nel novembre 1995 sotto la pressione di una feroce campagna di stampa che ha generato un'ondata di moral panic assolutamente ingiustificata, ma strumentalizzata da quelle formazioni di destra e di sinistra che basano la propria iniziativa politica sulla politica della paura. In questo modo si è individuata l'emergenza di turno, l'immigrazione, e il capro espiatorio, l'immigrato, su cui indirizzare quel sentimento diffuso di insicurezza e precarietà, frutto dell'alienazione delle relazioni umane, della rottura traumatica del tessuto sociale nei quartieri, nelle città e nei paesi. E tutto questo in attesa della prossima ondata di panico, e allora sarà la volta dei tossicodipendenti, o dei nomadi, sempre alla ricerca dell'anello più debole della catena
E in questi mesi abbiamo visto prendere forma i processi di criminalizzazione e di militarizzazione come modello di soluzione di volta in volta delle emergenze sociali e territoriali. I Murazzi, Porta Palazzo e il quartiere di San Salvario a Torino sono stati in questi mesi veri laboratori della scienza esatta che calibra campagne stampa terrorizzanti rivolte al cittadino medio, presenza ossessiva delle forze dell'ordine, campagna stampa "rassicurante", retate, comitati spontanei, strumentalizzazioni politiche, operazioni mediatiche.
E' evidente che l'operazione "filtro" iniziata a maggio '96 ai Murazzi, con la richiesta dei documenti per accedervi, non ha fatto altro che spostare verso i giardini del Valentino, in piazza Carlo Felice e sotto i portici di via Nizza lo spaccio delle sostanze stupefacenti aumentando la presenza di consumatori di eroina a San Salvario, scontato quindi il ricostituirsi del Comitato Spontaneo, l'attenzione dei media, le minacce di ronde da parte dei fascisti, l'intervento "rassicurante" delle forze dell'ordine, in un gioco senza più fine?