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Arte Contemporanea dall'Africa Occidentale Subsahariana.
Una selezione di artisti e di tematiche.
A cura di
Giovanna Trento
Approfondendo il lavoro di alcune personalita' di spicco e di certi movimenti significativi, si desidera volgere uno sguardo su forme di espressione e di pensiero sorte in seno all'Africa nel '900 ed agli albori del nuovo millennio. Si vuole inoltre sottolineare una peculiare inclinazione locale, per cui stimoli ed elementi diversi non danno vita ad una semplice somma degli stessi, ma ad una moltiplicazione e ad un vitale campo di forze, elemento questo che rende oggi l'Africa un referente determinante qualora si voglia affrontare un discorso sulla contemporaneita'. Le societa' africane, se confrontate ad altre nel resto del mondo, hanno privilegiato la costruzione di rapporti umani rispetto alla produzione di oggetti e, su tale elemento distintivo, hanno fondato la propria identita' culturale. E' necessario sottolineare che la configurazione politica degli stati africani, per come oggi si legge su una cartina geografica, racconta solo una verita' parziale, che non tiene conto di altri confini sottostanti, altrettanto forti, che sono quelli etnici, linguistici, di culto e quelli che si riferiscono alle preesistenti gerarchie tuttora in vita. Si delinea cosi' un territorio fluido e complesso, dove i confini si intrecciano e si sovrappongono. A seguito della colonizzazione di gran parte del Continente per mano di alcuni paesi europei, avvenuta alla fine del 1800 e nel '900, la cultura occidentale e' stata imposta alle popolazioni essenzialmente con la forza, l'istruzione scolastica e la predicazione religiosa. A partire dagli anni '60 del '900, in un periodo definibile come neocoloniale, questo tipo di influenza esterna si e' invece manifestata piuttosto sotto le spoglie di un flusso di beni di consumo e di prodotti industriali. Durante la fase di passaggio dal periodo coloniale a quello post- o neo-coloniale e nel corso di quest'ultimo, in vari paesi dell'Africa occidentale subsahariana sono nate e si sono sviluppate nuove e vitali forme artistiche di comunicazione visiva. Si tratta di fotografie, dipinti, oggetti ed installazioni che non hanno precedenti nella produzione artistica africana. Si indende considerare le nuove forme artistiche sopra menzionate alla luce di una continuita' culturale che non significhi stasi, bensi' identita' forte, ma in movimento, sempre vitale e propositiva. Si tentera' quindi di capire per quali vie e secondo quali forme, alcune caratteristiche culturali precipue, come la vocazione comunitaria e particolari inclinazioni comunicative, si siano andate formando e manifestando in modo nuovo, transitando attraverso grandi mutamenti sociali, politici e di costume. Si ritiene ormai storicamente maturo il momento per porre in discussione il concetto di occidentalizzazione. Un termine questo troppo spesso utilizzato in riferimento a Paesi extra-occidentali. Sovente infatti, si tende a sorvolare sul fatto che i rapporti e le influenze tra il Nord e il Sud del mondo non costituiscono un processo a senso unico, ma hanno uno scorrimento a doppio senso. Inoltre, come risulta evidente dal lavoro di vari artisti africani, esistono numerose interazioni e scambi diversificati tra Paesi ed individui che non hanno l'Occidente come referente. Oggi, in un periodo in cui si assiste ad un riassetto dinamico della configurazione planetaria, e' naturale che il dibattito artistico internazionale senta la necessita' di interventi provenienti da aree che tradizionalmente non vi prendevano parte. In che termini e per quali vie l'incontro tra culture diverse possa avvenire e' una questione ancora aperta. Tale auspicabile incontro, nonostante comporti il rischio di equivoci e di fraintendimenti, costituisce pur sempre una forma di comunicazione ed interazione che puÚ essere in grado di avviare un dialogo vitale tra persone e gruppi diversi, aprendoli a nuove forme di pensiero. Questa ricerca comprende una sezione dal titolo La fotografia: guardarsi e raccontarsi. Quest'ultima racchiude una breve panoramica sulla fotografia africana dalle sue origini ottocentesche fino ad oggi e due parti monografiche dedicate ad altrettanti fotografi del Mali: Seydou
Keita e Malick Sidibe'. L'approfondimento di queste due importanti figure ci offre anche la possibilita' di analizzare alcuni grandi cambiamenti che hanno avuto luogo in quarant'anni di storia nell'ex Soudan Francese, oggi Mali: il passaggio dall'epoca coloniale a quella post-coloniale, la nascita della citta' "moderna," l'impatto con la tecnologia, le mode di una nuova societa', il cambiamento dei costumi e l'emergere di nuove forme aggregative. Un'altra sezione, dal titolo L'individuo e la comunita', propone una panoramica su un'area costiera compresa tra la Costa d'Avorio e la Nigeria. Si tratta di una zona ricca di sincretismi ed ibridazioni, dove sono molto vivi il culto dei morti e quello degli antenati e di conseguenza anche il senso della comunita', in una continuita' tra passato e presente. Gli approfondimenti sono dedicati a Fre'de'ric Bruly Bouabre' ed a Georges Adeagbo; due artisti che, in modi diversi e talvolta conflittuali, hanno sottolineato il forte rapporto esistente tra l'artista e la collettivita': Bouabre' percorrendo una strada che lo ha portato a cercare un punto di incontro fra l'oralita' e la scrittura, Adeagbo con delle originali installazioni, realizzate utilizzando gli oggetti piu' disparati, che si propongono come risposte a domande poste dal contesto o dalla societa'. Nel corso di questa sezione, analizzando una societa' che presenta contemporaneamente l'attaccamento alla tradizione ed il gusto per il nuovo, si avra' la possibilita' di portare avanti il tema della ricerca dell'identita' individuale e collettiva attraverso l'operare artistico. La sezione denominata Storia, costume e societa' nell'ex-Zaire presenta una corrente pittorica, sviluppatasi nella regione orientale di Shaba, che e' caratterizzata da un forte senso della collettivita' e della storia comunitaria. In oltre, tale sezione dedica una sua parte a Moke ed a Cheri Samba. Entrambi questi artisti sono stati in grado, utilizzando un tono personale tra lo scherzo e l'ammonimento, di liberarsi del retaggio accademico europeo: Moke ispirandosi alla cultura popolare, ai traffici cittadini, alla quotidianita' ed alla cronaca di un paese multiforme e contraddittorio, Cheri Samba affrontando con leggerezza temi impegnativi come l'AIDS, la malaria, la corruzione, la prostituzione, la fame nel mondo, ecc. Infine, attraverso le architetture fantastiche dei modellini policromi di Bodys Isek Kingelez, si da spazio all'approfondimento di alcune tematiche inerenti alla metropoli postmoderna africana, toccando questioni relative al senso di casa ed al rapporto di una cultura con il resto del mondo.