Tfr nel Fondo
contrattuale: regole e rendimento
11 febbraio
2000: Il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto
legislativo sul riordino della tassazione della previdenza integrativa.
Una intesa con il governo sui Fondi pensione era
già stata raggiunta il 29 dicembre 99.
Quali le novità del provvedimento
la riforma del Tfr prevede per i lavoratori privati la possibilità di scegliere tra
il conferimento del Tfr ai fondi contrattuali , usufruendo degli incentivi fiscali
previsti nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri e in discussione
presso le commissioni parlamentari, oppure mantenere il Tfr alla condizioni attuali.
Nel secondo caso il Tfr dovrà comunque essere versato dall' azienda presso un
fondo del Tesoro. Questa misura ha lo scopo di non creare disparità tra aziende. Vengono
altresì previsti incentivi per le piccole imprese, in modo da compensare la mancata
possibilità di utilizzo del Tfr.
Per i lavoratori pubblici il decreto legge prevede la possibilità di mantenete
l'attuale diritto all'indennità di fine rapporto alle condizioni vigenti, o di optare per
l'iscrizione ad un fondo pensione virtuale che, al termine del rapporto di lavoro,
erogherebbe una prestazione previdenziale calcolata sul rendimento medio dei fondi
pensione privati.
Le agevolazioni fiscali previste:
detrazioni
Chi aderisce fa confluire
periodicamente quote di Tfr e contributi da decidere con la contrattazione. Tali
versamenti possono essere dedotti dalle tasse secondo le regole che seguono: per le somme destinate al risparmio ai fini previdenziali sono
previste deduzioni sull'Irpef per un importo pari al doppio del Tfr versato.
La deduzione non può superare il 12% del reddito complessivo e comunque fino a un tetto
di 10 milioni, a condizione che venga versato l'intero Tfr.
Ad esempio su di un reddito di 60 milioni si possono dedurre 7,2 milioni ( il 50% di 60),
ma, anche se il reddito aumenta il tetto rimane sempre quello di 10 milioni.
Dove si versano i contributi
I contributi possono essere versati in vari tipi di
investimento previdenziale: in primo luogo, nei cosiddetti fondi pensione ''contrattuali''
che nascono da accordi sindacali. I lavoratori dipendenti, dopo aver aderito ai Fondi
contrattuali, possono, nei limiti della deducibilità residua, aderire anche ad un
Fondo aperto ( quelli promossi da assicurazioni, banche, ecc) o acquistare una polizza
previdenziale.
Quanto si versa nel Fondo contrattuale
Vanno conteggiati sia i contributi versati dal
lavoratore, sia quelli versati dal datore di lavoro che possono avere anche entità
diversa. Ad esempio, il dipendente può versare, oltre al Tfr, il 5% dello stipendio e
l'azienda solo l'1%. Saranno gli statuti dei singoli Fondi e gli accordi contrattuali di
categoria a definire i limiti.
Agevolazioni
fiscali
La quota derivante dal
risultato di gestione del fondo sarà sottoposta a tassazione con una aliquota all'11%.
Tale misura -secondo la Cgil- è importante perchè segna una differenziazione di
trattamento fiscale tra i fondi pensione e altre rendite finanziarie come Bot o fondi
comuni di investimento ecc, assoggettati ad una aliquota del 12,50%, che, in previsione di
una armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie a livello europeo è
destinata a crescere fino al 19-20%.Tuttavia la Cgil ritiene ancora
insufficiente la percentuale stabilita ''Ci vuole una forte differenza - dice il
responsabile del dipatimento politiche sociali della Cgil, Beniamino Lapadula- tra
l'aliquota ordinaria e quella prevista per i Fondi pensione. L'11% -continua Lapadula- è
una aliquota troppo alta, dovrebbe essere il 6,25%. Il Governo dovrebbe affrontare questo
problema in sede di discussione sul Tfr''
Indicazioni per la lettura della tabella:
Si tratta di una elaborazione
Censis su dati della Ragioneria generale dello Stato.
Nella prima colonna a sinistra è riportato il numero degli anni di
iscrizione al fondo pensione.
In riga sono riportati,
rispettivamente, la percentuale
sulla retribuzione lorda versata al Fondo Pensione e il relativo grado di
copertura rispetto alla retribuzione. Es: chi, iscritto da 40 anni al Fondo, ha
versato il 2%, avrà una copertura, rispetto alla retribuzione lorda del 5,5 %.
Grado di copertura
della pensione complementare
numero
anni di iscrizione al Fondo pensione |
grado di copertura rispetto alla retribuzione
relativo alla |
percentuale sulla retribuzione lorda versata al Fondo
Pensione |
2% |
4% |
6% |
7,41% |
8% |
10% |
11,41% |
40 |
5,5 |
11,0 |
16,5 |
20,3 |
21,9 |
27,4 |
31,3 |
35 |
4,7 |
9,5 |
14,2 |
17,6 |
19,0 |
23,7 |
27,0 |
30 |
4,0 |
8,0 |
12,0 |
14,9 |
16,1 |
20,1 |
22,9 |
25 |
3,3 |
6,6 |
9,9 |
12,2 |
13,2 |
16,5 |
18,8 |
20 |
2,6 |
5,2 |
7,8 |
9,7 |
10,4 |
13,0 |
14,9 |
15 |
1,9 |
3,9 |
5,8 |
7,2 |
7,7 |
9,7 |
11,0 |
10 |
1,3 |
2,6 |
3,8 |
4,7 |
6,4 |
7,3 |
5 |
0,6 |
1,3 |
1,9 |
2,3 |
2,5 |
3,1 |
3,6 |
Come si vede, se si vuole godere di un sufficiente reddito
aggiuntivo alla pensione pubblica un lavoratore deve versare tra l'8 ed l'11% del suo
salario diretto monetario.
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