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From
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"[Alieno]" <alieno@insiberia.net>
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Date
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Sun, 06 Jan 2002 22:53:30 +0100
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Subject
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Re: [HaCkmEeTiNg] Re: AHA: Activism-Hacking-Artivism
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At 20.12 06/01/02 +0100, Ferry Byte wrote:
>...non e' una questione di riconoscimenti ma la possibilita' di veicolare
>determinati messaggi anche all'esterno del circuito "stretto" degli ambiti
>di movimento come i csoa
E su questo non c'e' nulla da ridire se non che il lugo ha la sua impotanza.
Nella risposta ad Arclele metto in evindenza che il problema e' non tanto
una mostra che puo' essere utile
sia alla causa di chi la propone sia alla causa di chi la organizza
piuttosto l'evuluzione di un progetto che
come cito dal comunicato:
> AHA vuole dare forma a un network all'interno del MLAC, integrando
> video, rete, radio e testi scritti. Un network composto da gruppi
> indipendenti e singoli attivisti che agiscono nell'ambito mediatico,
> tecnologico e artistico.
Un network interno prevede materiali spazi e finanze forse solo pagare la
luce... e di questo temo verra' presentato il conto.
>(tutto cio' premesso che il mlac non lo conosco affatto ed ho accettato
>personalmente di partecipare perche' e' una "mostra" in qualche forma
>autogestita e curata da Tatiana di cui mi fido al cento per cento)
A questo punto spero che Tatiana non si offenda se sul MLAC dico la mia per
quello che so' e che ho avuto a che spartire
con loro anni addietro.
Ora li vedo in azione anche se sono scappato via ed ancora a ripensare come
''lavorano'' e ''trattano'' i collaboratori
mi viene il VOMITO per cui potete anche rubricare il tutto come il punto di
vista di un disadattato.
Il MLAC a Roma ha meno visibilita' del Forte Prenestino (e non parlo del
movimento!!!), non mandano gli inviti,
non stampano i manifesti, non diffondono informazioni sulle iniziative
nemmeno all'interno dello sterminato
ateneo romano, alle volte ottengono un box sulla pagina di cronaca romana
di reSpubica alle volte manco
quello, alle inaugurazione dove sono capitato ho trovato SEMPRE le solite
faccie belle o brutte poco importa
conta che ci siano le solite per questo lo chiamo un salotto e quello che
ne consegue non e' altro che le
persone DEVONO esserci per FARE PRESENZA e spesso non vedono oltre la
bottiglia di prosecco del buffet...
chiudo con una chicca sulle sale della mostra che sono spesso chiuse e
bisogna chiedere agli adetti che vengano
aperte (gli adetti erano/sono (?) studenti borsisti che spesso hanno di
meglio da fare che gelersi le chiappe in attessa
che quacuno entri laddove non si sa nemmeno che ci sia un museo)
Forse le cose sono cambiate negli ultimi mesi ed cambiato il modo di
gestire il potere dentro l'ateno romano
lo spero veramente.
baci e bici
macchin-[A]-lieno
Against the second italian crackdown
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